Atalanta-Juventus: Tabellino e Highlights – Atto finale per una partita secca alla pari tra Atalanta e Juventus. Dopo le note dell’Inno di Mameli cantato da Annalisa la squadra di Gian Piero Gasperini e quella di Andrea Pirlo si sfidano partendo da presupposti completamente diversi ma entrambe giocheranno per lo stesso obiettivo, alzare quello che sarà quest’anno il primo e unico trofeo per la più meritevole delle due squadre. I bergamaschi vogliono consacrare con un titolo l’ennesima stagione straordinaria, dopo essersi ormai affermata tra le big del calcio italiano, con un progetto nel medio-lungo termine. La Juventus è di tutt’altro umore, perché i bianconeri non sono riusciti né ad andare oltre gli ottavi di finale in Champions League, né a conquistare il decimo scudetto consecutivo, ormai matematicamente nelle mani dell’Inter. Inoltre la Vecchia Signora ha accusato un involuzione nel suo modo di giocare e dal punto di vista tecnico, con un Pirlo alla prima esperienza da allenatore che non è riuscito a trasmettere i suoi principi di gioco, forse inadatti per una rosa come attualmente è quella bianconera. La finale di Coppa Italia farà però storia a sé, con 90 minuti decisivi per entrambe le squadre. La Juve cerca la 14esima, l’Atalanta la seconda dopo un’astinenza che dura dal 1963 e dopo aver perso con la Lazio la finale nel 2019. La Dea parte subito forte, come sa fare, con i suoi ritmi continui e forti del pressing alto, a tratti altissimo. La Juventus si sacrifica nella propria metà campo e Chiellini viene anche sanzionato con un cartellino giallo. Subito una doppia occasione per Zapata, ma dove non arriva Buffon con i guantoni, ci pensa l’imprecisione degli attaccanti nerazzurri. I bianconeri provano a ripartire con Cuadrado, Ronaldo e Chiesa, ma di fatto gli uomini di Pirlo non riescono a mettere in pericolo Gollini nella prima mezz’ora di gioco. Al 31′ di fatto anche la Juve si accende in avanti, ma con un’azione confusa nella quale Cuadrado riesce a servire sulla destra Kulusevski. Lo svedese, avendo il tempo di prendere bene la mira, non sbaglia il tiro mancino a giro che si infila all’interno del palo lontano alla destra di Gollini, subito rammaricato per aver preso gol al primo tiro degli avversari. Stessa delusione per Gasperini, che non accetta di ritrovarsi in svantaggio dopo i primi trenta minuti nei quali l’iniziativa offensiva era stata di fatto solo della sua squadra. Dopo la rete dei bianconeri, con i bergamaschi che protestano per un intervento su Gosens di Cuadrado giudicato regolare che di fatto aveva lanciato l’azione del gol per CR7 e compagni, la partita si innervosisce e subisce una fase spezzettata e con molte interruzioni. Dal 35′ in poi però i ritmi si alzeranno fino all’intervallo, con azioni da ambo le parti e continui ribaltamenti di fronte. Dove una delle due squadre non riesce ad affondare, è l’altra a prendere subito l’iniziativa con una ripartenza rapida e precisa. Su un’impostazione sbagliata da parte della difesa bianconera sono però gli atalantini a pareggiare i conti, perché recuperando velocemente il pallone e allargando il gioco, il traversone successivo verso il centro permette al trequartista ucraino Malinovskyi di sorprendere Buffon e il resto dell’intera difesa di Pirlo, marcando l’1-1 con un tiro molto forte. Nel primo tempo, in sintesi, la Juventus è stata molto cinica, ma l’Atalanta ha saputo essere aggressiva senza farsi troppo intimorire dal clima di una finale che, tra l’altro, ritrova anche i tifosi sugli spalti, seppur limitati nel numero. Di certo con la coppia dei difensori centrali ammonita, è la Juve a dover prestare attenzione dietro e provare a soffrire meno nella seconda frazione di gioco. L’Atalanta dovrà essere in grado di mantenere lo stesso ritmo, per quanto di suo non possa permettersi di concedere agli avversari neanche un tiro, Kulusevski docet.
Per il secondo tempo non ci sono sostituzioni per nessuna delle due panchine. Gli stessi 22 tonrano ad affrontarsi in una partita molto fisica, perché nell’arco di dieci minuti sono ben tre i contrasti duri che vedono a terra in sequenza De Ligt, Zapata e McKennie, per fortuna senza gravi conseguenze per nessuno dei tre giocatori. L’occasione più significativa di questi primi minuti della ripresa è per la Juventus, con Chiesa che colpisce il palo e l’Atalanta che si salva, perché l’esterno dei bianconeri, da solo davanti a Gollini, non riesce a infilare la porta atalantina. Di fatto l’azzurro ha sbagliato un rigore in movimento. La seconda occasione è per Ronaldo, anche se il portoghese dopo un ottimo stop non riesce a impattare con forza il pallone verso Gollini. La Juventus, rispetto al primo tempo, sembra però essere ora padrona del campo, perché riesce a fare possesso palla con molta più continuità rispetto alla prima frazione di gioco, costringendo l’Atalanta a difendersi nella propria metà campo, abbassando notevolmente il baricentro. I primi cambi sono proprio nella Dea, cove Malinovskyi e Pessina escono per favorire l’ingresso di Pasalic e Muriel al 68′. Gasperini prova così a dare maggior peso all’attacco nerazzurro, per quanto gli avversari siano ora bravi nel riconquistare subito palla, sottraendola ai bergamaschi già all’altezza della metà del campo. Proprio in un momento favorevole come questo, la Juventus riesce a trovare il secondo gol proprio con Chiesa al 73′, quando sembra che ormai l’ala bianconera dovesse uscire. Difesa bergamasca immobile, Gollini che non riesce in uscita a chiudere lo specchio all’ex Viola. Appena segnato il raddoppio, al marcatore del vantaggio bianconero subentrerà Dybala, mentre il Gasp inserisce a questo punto anche Ilicic e Djimsiti, per un 4-2-4 che di fatto deve portare quanto prima alla rete del pareggio per la Dea, questo secondo le intenzioni del tecnico. La prima reazione dell’Atalanta cade sui piedi di Muriel, ma l’attaccante colombiano non riesce a coordinarsi bene per poter inquadrare la porta al momento del tiro. Il pallone finisce alto senza che Buffon corra alcun rischio tra i pali. Non ci sono altre particolari azioni da rete, almeno fino all’88’, perché per un paio di episodi e decisioni arbitrali di Massa contestate dai giocatori atalantini la partita si innervosisce e il gioco sembra aver definitivamente smarrito ritmo e continuità, per via di molti interventi fallosi in mezzo al campo. Arrivano presto i quattro minuti di recupero, con l’Atalanta che ha l’assoluta necessità di fare gol. Tutti avanti, Gollini compreso su calcio piazzato, i bergamaschi provano ad acciuffare il 2-2, ma la Juventus dietro questa sera con molta più compattezza rispetto alla fragilità difensiva vista in tante altre circostanze nel corso della stagione. La Dea spinge, mentre la Juventus prova a chiudere i conti in contropiede. Senza riuscire a trovare un pertugio tra le maglie bianconere, i bergamaschi sono però costretti ad arrendersi al triplice fischio di Massa. Pirlo festeggia il suo secondo titolo dopo la Supercoppa, con tanti applausi da parte dei tifosi juventini tornati sugli spalti, anche se non è detto che questa vittoria possa valere una sua riconferma in panchina nella prossima stagione. Tanta delusione per Gasperini e i suoi, che con il nervosismo nel secondo tempo hanno perso anche lucidità, relegati così a un’altra finale di Coppa Italia persa in tre anni. La Juve festeggia senza particolari remore, per quanto questo trofeo fosse quasi l’ultima spiaggia di una stagione che è risultata in buona parte fallimentare, almeno secondo le ambizioni della società. Merito in gran parte di un gioco diverso rispetto al solito, molto più rapido e concreto, e naturalmente delle giocate di Kulusevski e Chiesa. Alla probabile sua ultima partita con la maglia della Juventus, Buffon viene alzato a lungo in trionfo dai suoi compagni di squadra.
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Reti: Kulusevski 31′, Malinovskyi 42′, Chiesa 73′
Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Palomino, Romero, Toloi (Djimsiti 76′), Gosens (Miranchuk 83′), Freuler, De Roon, Hateboer (Ilicic 76′), Pessina (Pasalic 68′), Malinovskyi (Muriel 68′), Zapata.
Allenatore: Gian Piero Gasperini
Juventus (4-4-2): Buffon, Danilo, Chiellini, De Ligt, Cuadrado, Chiesa (Dybala 74′), Bentancur, Rabiot, McKennie, Kulusevski (Bonucci 83′), Ronaldo.
Allenatore: Andrea Pirlo
Arbitro: Davide Massa
Ammoniti: Chiellini, Malinovskyi, De Ligt, Romero, Freuler, De Roon, Ilicic
Espulsi: Toloi
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