Non c’è pace per l’India: sulla costa occidentale si è abbattuto il ciclone Tauktae uccidendo almeno 20 persone
Anche se per la prima volta da 25 giorni il numero giornaliero di nuovi casi positività al Covid è sceso sotto quota 300 mila, resta sempre oltre la soglia di 4.000 unità quello dei morti. L’India sfiora i 25 milioni di casi accertati che lo rendono il secondo Paese più colpito dalla pandemia, dietro soltanto agli Usa, mentre il totale dei morti si attesta a 247.390. Come se tutto ciò non fosse già sufficiente, il ciclone Tauktae si è abbattuto sulla costa occidentale dell’India, con venti fino a 185 km all’ora e onde alte fino a tre metri, uccidendo almeno 20 persone e bloccando il programma di vaccinazione anti-Covid.
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Il ciclone, il più potente nella regione da decenni, ha trasformato le strade in fiumi costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire. Dopo aver toccato ieri Kerala, Goa e Maharashtra, ha raggiunto le coste del Gujarat dove 150 mila persone erano già state evacuate dalla Protezione civile.
India, ciclone si abbatte sulla costa ovest: 20 morti.
Le autorità hanno esortato le persone a rimanere in casa mentre circa 600 pazienti affetti da Covid-19 sono stati trasferiti dagli ospedali da campo “in luoghi più sicuri” suscitando timori di possibili nuovi focolai di Covid che potrebbero esplodere nelle prossime settimane.
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Due navi della marina militare sono state mobilitate nelle operazioni di ricerca e soccorso di una chiatta che trasportava 273 persone, alla deriva al largo della costa di Mumbai: finora ne sono state tratte in salvo 146, secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa. Tuttavia, la furia del ciclone si sta intanto attenuando: infatti, questa mattina è stato declassato da “estremamente grave” a “molto grave“.