Battiato e l’Italia campione del 1982: tra Bearzot e la coppa del mondo

Battiato è legato alla vittoria degli azzurri in Spagna in quell’estate così particolare per tutti. E la passione del “Vecio” per una canzone

Franco Battiato
Franco Battiato la voce del Padrone (foto Facebook)

Italia, estate 1982. Una canzone risuona nelle case degli italiani, nelle autoradio e dei bar. È Cuccurucucù di Franco Battiato tratta dall’album La voce del padrone. Un successo oltre i confini nazionali. A proposito, proprio la parola Nazionale è scritta ripetutamente sui giornali.

Dici Italia, dici 1982 e pensi ovviamente alla Nazionale di calcio che in Spagna partecipa ai mondiali. Si usciva dallo scandalo del calcioscommesse, le strade in Sicilia erano insanguinate dalla guerra di mafia che i corleonesi di Riina e Provenzano stavano facendo alle vecchie famiglie di cosa nostra e allo Stato. Pochi giorni dopo l’inizio dei mondiali fu trovato a Londra il corpo senza vita del “banchiere di Dio” Roberto Calvi sotto al ponte dei Frati Neri, nere e oscure come le trame italiane.

L’Italia quel mondiale non lo cominciò neanche bene. Era a rischio eliminazione ma poi si riunì con il capitano, il 40enne Dino Zoff, a quello che è sempre stato ritenuto il principale condottiero, forse più di Pablito Rossi, il tecnico Enzo Bearzot. Anche grazie alla carica di Franco Battiato.

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Il filo che collega Battiato alla Nazionale di Bearzot

Enzo Bearzot (Getty Images)

Al “vecio” allenatore friulano Cuccurucucù piaceva moltissimo e la ascoltava sempre durante l’avventura spagnola. Ovviamente erano ‘costretti’ a sentirla anche i suoi ragazzi sul pullman che li portava allo stadio. La hit dell’estate 1982 accompagnerà il trionfo degli azzurri al Madrid l’11 luglio.

L’ultima frase della canzone è “Like a Rolling Stone”, proprio la storica band che quella sera si esibì a Torino, anzi, quel pomeriggio. L’inizio del concerto fu anticipato per la partita e dal palco Mike Jagger, con la maglia di Paolo Rossi, disse “stasera vincete 3-1”.

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Il resto è storia con l’urlo di Tardelli, il gol del 3-1 di Altobelli, Pertini incontenibile per la gioia. Ovviamente in rete andò anche Paolo Rossi, giusto per completare la profezia del palco di Torino. Tutti quei problemi del paese che avrebbe vissuto ancora colpo di coda degli anni di piombo, furono messi da parte. I calciatori tornarono da Madrid con la coppa in mano e fu festa in ogni piazza italiana. E tutti cantavano Battiato. “Like a Rolling Stone”.

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