Rula Jebreal ha rifiutato l’invito a Propaganda Live perché unica donna presente. Eppure la trasmissione è da sempre attenta al politicamente corretto.
Diego Bianchi apre Propaganda Live soffermandosi sul ‘caso Rula Jebreal‘. La giornalista avrebbe dovuto partecipare per discutere la crisi israelo-palestinese, ma ha rinunciato dopo aver visto che il suo nome – in un tweet del programma – era inserito in una lista comprendente altri 7 ospiti di sesso maschile, senza altre donne invitate.
“Siamo diventati noi la notizia e questo ci sorprende. Avevamo deciso di raccontare quelli che sta succedendo tra Israele e Palestina con un’ospite, la giornalista Rula Jebreal. Non la conosco, ci siamo parlati ieri sera ed eravamo molto contenti di avere la sua competenza in trasmissione. Il venerdì mattina utilizziamo i social per comunicare quali sono gli ospiti della puntata. Noi inseriamo un po’ tutti quanti”, dice Diego Bianchi
Rula Jebreal si sarebbe trovata unica donna tra 7 uomini e per coerenza ha scelto di non venire. “Rula non conosce la nostra trasmissione altrimenti saprebbe che questo programma, tra tante difficoltà e tanti errori, ha vinto il Diversity Award”, afferma ancora il presentatore.
“Chiamiamo una persona in trasmissione perché è competente, non per il sesso. Chiudo dicendo che l’episodio è spiacevole perché avevamo chiamato Rula Jebreal non in quanto donna. Ci sembrava la persona migliore, per storia e competenze, per intervenire. Mi dispiace, qui saremo tutti uomini e non ci sarà nessuno a parlare di Palestina con quell’approccio che avremmo voluto condividere”, dice Diego Bianchi dando inizio alla puntata.
Propaganda Live senza Rula Jebreal: chi è l’ospite
Rula Jebreal è una giornalista palestinese conosciuta da molti anni nella televisione italiana ed è tra le presentatrici del Festival di Sanremo, dove ha recitato un monologo sulla violenza contro le donne. Jebreal, che ha 47 anni, porta avanti le posizioni pro-Palestina.
Jebreal è nata a Haifa, in Israele: suo padre era un imam di Gerusalemme con origini nigeriane; la madre di Jebreal si uccise quando lei era piccola «dopo un’infanzia di violenze tra i 13 e i 18 anni», ha detto in un’intervista a Vanity Fair spiegando la decisione del tema del suo monologo a Sanremo. Jebreal crebbe in un collegio di Gerusalemme e negli anni Novanta si trasferì in Italia grazie a una borsa di studio con la quale si diplomò in fisioterapia a Bologna.
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Cominciò a lavorare nei giornali locali prima scrivendo di cronaca e poi di politica estera, e grazie al suo attivismo per la causa palestinese fece le sue prime apparizioni televisive all’inizio degli anni Duemila. Dopo aver trovato lavoro come redattrice a La7, iniziò una rapida carriera nella rete conducendo prima l’edizione notturna del telegiornale e poi l’edizione estiva del talk show mattutino Omnibus. Raggiunse però la vera notorietà collaborando con Michele Santoro nella trasmissione Annozero.
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