Altro episodio di violenza sessuale a Roma: un giovane è stato violentato, dopo essere stato drogato con il “Ghb”, la “droga dello stupro”, da due suoi conoscenti
Non solo le donne vittime di violenza sessuale dopo essere state drogate: due giovani, di 32 e 35 anni, sono stati fermati dagli agenti della Polizia di Stato, e poi ristretti ai domiciliari, per aver drogato e violentato un loro conoscente. Sui due gravano i capi d’accusa di violenza sessuale di gruppo, lesioni e, per uno degli indagati, di spaccio di sostanze stupefacenti.
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La vicenda risale allo scorso autunno e ha avuto come sfondo l’appartamento di uno dei due arrestati ai Colli Albani, amena cittadina alle porte di Roma: un giovane, poco dopo le 5 di mattina, è stato soccorso dagli operatori sanitari del 118 e dagli agenti della Polizia di Stato in un bar di Colli Albani. Il ragazzo, sebbene a fatica in quanto in preda all’agitazione, ha raccontato di aver assunto droghe e di essere stato stuprato da due suoi amici: i successivi accertamenti clinici hanno confermato sia la violenza sessuale che l’assunzione di sostanze stupefacenti.
Roma, drogato con il “Ghb” e violentato da due conoscenti: 2 arresti
Durante le indagini, condotte dagli investigatori del Commissariato Appio, è emerso che la vittima, dopo aver cenato e assunto sostanze stupefacenti nell’appartamento di uno dei due arrestati, tra cui a sua insaputa anche il Ghb, acido organico tristemente noto come “droga dello stupro”, è stato improvvisamente invitata ad andare via. La stessa, però, poco dopo è ritornata sui suoi passi con l’intento di farsi riaccompagnare a casa: i due ne hanno approfittato per stuprarla, entrambi, dietro minacce, e poi l’hanno di nuovo messa alla porta non prima di averla minacciata che avrebbero mostrato il relativo video al suo fidanzato se avesse rivelato denunciato, o rivelato a qualcuno, le violenze sessuali subite.
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I poliziotti, dopo una serie di accertamenti, sono quindi giunti all’identificazione dei 2 violentatori, entrambi romani, consentendo così alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma di adottare nei loro confronti le sunnominate misure restrittive della libertà personale.