13 maggio 1981, il giorno in cui Ali Agca sparò a Papa Wojtyla. Chi è che ha commesso l’attentato al Papa e che collegamenti ha con la sparizione di Emanuela Orlandi.
Sono passati quarant’anni da quel 13 maggio del 1981, in piazza San Pietro, durante l’udienza generale, in cui Papa Giovanni Paolo II si accascia sulla papamobile, ferito da due colpi di pistola sparati dal terrorista turco Ali Agca. Il papa, sottoposto ad un intervento di 5 ore e 30 minuti, si salva. Due anni dopo, nel Natale del 1983, fa visita in prigione al suo attentatore e lo perdona: “Ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. Quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui”, dice il Pontefice.
Il proiettile che gli aveva perforato il torace e che avrebbe potuto ucciderlo è ora incastonato nella corona della statua della Madonna di Fatima, celebrata il 13 maggio.
Chi è Alì Agca, l’autore dell’attentato al Papa
Mehmet Ali Ağca è un terrorista turco condannato per l’assassinio del giornalista Abdi İpekçi e per il tentato omicidio di papa Giovanni Paolo II. Mehmet è stato un militante nell’organizzazione terroristica di estrema destra denominata “Lupi grigi”. Il 1º febbraio 1979 partecipò alla preparazione dell’attentato che costò la vita al giornalista turco Abdi İpekçi, direttore del quotidiano liberale Milliyet. Dopo essere stato condannato alla carcerazione, il 25 novembre 1979 riuscì a evadere dal carcere di massima sicurezza di Kartal Maltepe, in cui era detenuto.
In seguito all’evasione partirono le sue prime minacce di attentato a Papa Giovanni Paolo II. Il 13 maggio 1981, pochi minuti dopo l’ingresso di Karol Wojtyła in piazza San Pietro per l’udienza generale, Ali Ağca sparò due colpi di pistola al papa.
Fuggendo subito dopo, raggiunse il colonnato di piazza San Pietro, ma fu fermato da alcuni astanti. Urtando inavvertitamente con il braccio una suora lì presente, gli cadde in terra l’arma. Riprese la corsa, ma, ormai disarmato, fu definitivamente bloccato e arrestato. Wojtyła fu presto soccorso, portato in ospedale ove fu sottoposto a vari interventi chirurgici, e sopravvisse.
Il complotto sulla sparizione di Emanuela Orlandi
Nel corso delle indagini non fu esclusa l’idea di un complotto messo in atto dai servizi segreti di alcuni paesi dell’Est. A complicare tutto, lo stesso Agca che negli anni ha fornito versioni contraddittorie dei fatti, più di una cinquantina, collegando anche la sua detenzione alla sparizione di Emanuela Orlandi la cittadina vaticana sparita nel nulla dal 22 giugno del 1983.
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Il mistero Emanuela Orlandi nel libro “Il crimine del secolo” di Fabrizio Peronaci
L’attentato al Papa e i suoi tragici effetti collaterali, dal sequestro di Emanuela Orlandi, figlia quindicenne di un messo pontificio, agli altri casi di giovani vittime scomparse, uccise o morte in circostanze oscure sono raccontati da Fabrizio Peronaci giornalista-scrittore nel libro “Il crimine del secolo”, uscito il 29 aprile.
L’autore ricostruisce il sequestro della “ragazza con la fascetta”, avvenuto nel giugno 1983, basandosi su documenti ecclesiali inediti e sulle rivelazioni di nuovi testimoni: un investigatore di primo livello, oggi in pensione, e un agente del servizio militare.