A partire dal 2022 sarà messa a disposizione una pillola di Pfizer per curare il Covid-19: si tratta del primo trattamento farmacologico specifico legato alla pandemia.
Nell’ultimo anno di pandemia da nuovo coronavirus, al centro del dibattito sulle possibili cure oltre allo sviluppo dei vaccini, si è sempre discusso sulla possibilità di produrre veri e propri farmaci e medicinali anti-Covid. Adesso potrebbe essere arrivata la svolta. L’azienda farmaceutica Pfizer ha annunciato di aver avviato negli Stati Uniti la sperimentazione di una pillola antivirale da prendere all’insorgenza dell’infezione.
Il Ceo Albert Bourla ha recentemente dichiarato alla Cnbc che potrebbe essere disponibile già alla fine dell’anno. Più cauta invece Valentina Marino, direttrice medica di Pfizer Italia, la quale intervistata da SkyTg 24 ha specificato che i tempi nella ricerca non sono mai un dato certo. Secondo la dott.ssa Marino l’ipotesi più probabile è che entro il 2021 verranno terminati gli studi sul farmaco, che dovrebbe così poi essere messo in commercio a partire dal 2022.
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Come funziona la pillola anti-Covid di Pfizer
La pillola anti-Covid di Pfizer sarebbe il primo medicinale specifico per la malattia. Ad oggi sono già stati fatti tentativi di cura con farmaci prestati per l’emergenza come Remdesivir, Idrossiclorochina o Tocilizumab, senza però ottenere risultati significativi. La pillola di Pfizer in corso di sperimentazione sarebbe invece un potente inibitore dell’enzima virale proteasi grazie alla sua attività non solo contro il Covid-19, ma anche contro altri tipi di coronavirus. Il farmaco impedirebbe così al virus di replicarsi nelle cellule.
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Secondo Pfizer, gli inibitori della proteasi si sono dimostrati già efficaci nel combattere altri patogeni virali come l’epatite C. La prima pillola anti-Covid prende il nome tecnico di PF-07321332, come specificato in un comunicato pubblicato a marzo dall’azienda farmaceutica statunitense. Al momento la sperimentazione è alla fase I e gli scienziati sono ancora alla ricerca del dosaggio giusto del trattamento farmacologico.