Sei Rsa chiuse, 87 operatori non vaccinati contro il Covid, 36 persone deferite all’Autorità Giudiziaria: è il bilancio dei controlli dei carabinieri dei Nas in tutta Italia
Dopo la recente ordinanza che ha disposto la riapertura delle Rsa, Residenze sanitarie assistenziali, i carabinieri del Nas hanno avviato una campagna di controlli in tutta Italia: sei strutture ricettive per anziani sono state chiuse, per abusivismo e gravi criticità, e sono stati individuati 87 operatori senza vaccinazione anti-Covid. Inoltre, sono state accertate irregolarità in 141 strutture, il 25% delle 572 ispezionate, e sono state contestate 197 violazioni penali e amministrative: 36 persone, pertanto, sono state deferite all’Autorità Giudiziaria mentre altre 136 sono state segnalate alle autorità amministrative.
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I militari dell’Arma hanno riscontrato 63 violazioni delle misure di contenimento anti-Covid, situazioni di abbandono e di non assistenza agli anziani. Nel messinese due case di riposo non sono risultate in regola dal momento che gli ospiti non erano stati censiti all’Autorità e per la mancanza del documento di valutazione rischi del personale sanitario impiegato, motivo per cui è scattato il deferimento dei titolari all’Autorità Giudiziaria.
Confermati i dubbi e le perplessità sulla riaperture delle Rsa espressi dal Comitato “Anchise”, associazione, presente in tutto il territorio nazionale, che è stata costituita allo scopo di garantire e vigilare sul diritto alla salute, all’assistenza e alla socialità degli ospiti delle Rsa e delle Rsd e sui diritti dei lavoratori: “Ad un’attenta lettura non sfugge che, ancora una volta, viene attribuita assoluta discrezionalità ai Direttori sanitari delle strutture in merito al come, al quando e se consentire le visite nelle strutture”.
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Inoltre, come ha fatto notare il Presidente del Comitato “Anchise”, Antonio Burattini, visto che molti degli ospiti non sono stati ancora immunizzati, i loro parenti, ogni volta che sarà loro consentito di visitarli, dovranno sostenere il costo del tampone molecolare, o del test anticorpale in caso di pregressa infezione da Covid, venendosi in tal modo a crearsi una deprecabile e inaccettabile differenziazione in base alle disponibilità economiche individuali.
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