Gattuso a caccia del piazzamento europeo prima dei saluti. L’argentino De Paul nello stadio di Maradona
Napoli-Udinese, dove vederla
Napoli-Udinese, dove vederla
Napoli-Udinese, dove vederla – Terzultima partita della stagione in corso ma dai punti pesanti come un macigno. Questa sarà Napoli-Udinese allo Stadio Diego Armando Maradona (diretta tv dalle 20:45 su Sky Sport canale 202 e Sky Sport canale 251). La sfida tra partenopei e friulani vale tantissimo per i padroni di casa, costretti al bottino pieno nel finale di campionato per poter portare a casa un piazzamento sicuro in Champions League, possibilmente tenendosi alle spalle i rivali della Juventus. Gennaro Gattuso è chiamato a questa sfida perché si conosce il suo carattere e perché un uomo come lui resterà disposto a tutto pur di raggiungere la meta, anche se appare ormai certo che la prossima stagione sarà Luciano Spalletti a subentrare all’allenatore calabrese, a meno di colpi di scena i quali solo un produttore cinematografico come Aurelio De Laurentiis potrebbe mettere in atto. Dopo un brutto periodo invernale, piegato dalle incertezze, dagli infortuni, dai dissidi tra tecnico e presidente, con il silenzio stampa la squadra ha ritrovato se stessa. I rientri dall’infermeria sono stati significativi, primo fra tutti quello di Osimhen, che in questo finale di stagione appare implacabile. Dall’altra parte l’Udinese di Luca Gotti non dovrebbe avere pretese di classifica, anche se il leader della squadra e numero 10 argentino Rodrigo De Paul giocherà per la prima volta nello stadio napoletano dopo la morte di Maradona, quindi da quando il San Paolo è stato ribattezzato con il nome del Pibe de Oro. Un’emozione grande ha ammesso il trequartista, con una stima dl campione scomparso che è ampiamente condivisa anche dagli altri giocatori del Paese sudamericano che sono in forza all’Udinese, come per esempio il portiere Musso, l’altro trequartista Pereyra o gli stessi Molina e Pussetto. Difficile quindi che i bianconeri friulani facciano sconti, anche se questo Napoli non può più sbagliare una partita. L’ultima occasione utile era stata quella con il Cagliari, banalmente sprecata con un pareggio. Per quanto il prossimo anno si attenda quindi una mezza rivoluzione, quel che è certo riguarda gli obiettivi di una squadra che, nonostante il fitto calendario, dovrebbe riproporsi quasi totalmente con gli stessi interpreti, con la voglia di onorare almeno simbolicamente la ricorrenza dei 34 anni dallo scudetto del 10 maggio del 1987, il primo del club azzurro.
Così in campo
Le scelte di Ringhio sono quindi chiare, anche per via dell’infortunio rimediato da Mertens alla caviglia, una brutta ricaduta che non permetterà questa sera al belga di dare il suo contributo al bene della squadra, perché anche se cambierà allenatore in realtà tutti i giocatori restano vogliosi di partecipare alla prossima edizione della massima competizione europea. Con queste intenzioni l’unico cambiamento in difesa sarà la presenza dal primo minuto di Mario Rui nel ruolo di terzino sinistro al posto di Hysaj, mentre per via di scelte obbligate la coppia di difensori centrali sarà ancora una volta quella formata da Rrahmani-Manolas. Di Lorenzo è invece riconfermato a destra. Fabian Ruiz e Demme andranno invece a costituire la mediana che proverà a rilanciare i trequartisti Insigne, Zielinski e il messicano Lozano, che questa volta scenderà in campo dal primo minuto al posto di Politano. Il centravanti nigeriano insostituibile dal primo minuto al centro dell’attacco. Gotti per arrestare la corsa dei partenopei dovrebbe riconfermare il suo prudente 3-5-1-1, ma che grazie ai suoi interpreti gli consente anche dei rapidi ribaltamenti di fronte in contropiede. Per Musso il terzetto difensivo formato da Nuytinck, Bonifazi e De Maio. Sulla linea dei centrocampisti oltre al fantasista De Paul, Ouwejan, Makengo, Walace e Stryger Larsen in fascia. Pereyra alle spalle dell’unica punta Okaka cercherà invece di farsi spazio tra le maglie della difesa napoletana. La partita non è quindi scontata per un discorso legato alle motivazioni, perché nello stadio dove Maradona ha vinto tanto l’Udinese degli argentini proverà sicuramente a fare bella figura, a partire dal suo numero 10.
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