Covid 6 dosi di vaccino Pfizer iniettate per errore ad una ragazza. La giovane è stata dimessa ma costantemente monitorata.
Un caso unico quello avvenuto domenica quando alla Usl Toscana Nord Ovest, è stata somministrata ad un giovane tirocinante in psicologia di 23 anni un’intera fiala di vaccino Pfizer contenente sei dosi. Questa mattina la ragazza ha lasciato l’ospedale dopo aver passato una notte in osservazione per valutare eventuali reazioni avverse, data la quantità di siero che le era stato iniettato. A parte il mal di testa, un po ‘di febbre ed il classico dolore al braccio dove ha ricevuto l’inoculazione, non ci sono state altre reazioni dovute al sovradosaggio.
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L’infermiera che ha effettuato la somministrazione, ha detto Tommaso Bellandi, responsabile della sicurezza del paziente dell’Azienda sanitaria, “non ha inserito la soluzione fisiologica nel flaconcino che contiene sei dosi di principio attivo Pfizer. Ha dimenticato questo passaggio e quindi quando è andata ad aspirare il contenuto per una iniezione ha in realtà aspirato tutto il principio attivo. E ‘stato un errore umano, dovuto anche al grande carico di lavoro che i sanitari stanno affrontando in questi mesi “.
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La famiglia non intende procedere per vie legali. Non vogliono incolpare nessuno, sanno perfettamente che si è trattato di un errore umano ed anzi ne approfittano per ringraziare tutti coloro che stanno collaborando per aiutare la giovane in questo momento particolare. Perché comunque si tratta di un caso mai avvenuto, per cui le stesse possibili conseguenze sono del tutto ignote.
La sperimentazione effettuata da Pfizer per individuare le conseguenze di un sovradosaggio non è andata oltre le quattro dosi inoculate contemporaneamente, quindi manca persino una casistica clinica, e per questa ragione la studentessa è tenuta sotto stretto controllo. L’episodio avvenuto all’ospedale Noa di Massa è stato segnalato naturalmente all’Aifa. La Usl Toscana nord ovest ha tenuto a precisare che la ragazza sarà costantemente monitorata.
Gli esami del sangue della ragazza verranno analizzati ogni settimana, per vedere la presenza di eventuali effetti sul sistema immunitario derivanti dal sovradose di vaccino ricevuto. Così come si dovrà valutare se la ragazza avrà bisogno di un richiamo di vaccino, oppure, come è più facile prevedere, il giovane paziente dovrà essere trattata come un soggetto che non ha mai ricevuto nessuna dose.
Ovviamente vi sarà un’inchiesta interna che coinvolgerà sia l’infermiera, attualmente sotto choc dopo l’errata somministrazione, sia il medico vaccinatore presente nella stanza al momento della preparazione e somministrazione della dose.
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