Crescono le tensioni tra Israele e palestinesi: Radio Militare riferisce il lancio di tre razzi partiti da Gaza, Israele colpisce Hamas a sud di Gaza. Escalation di scontri a Gerusalemme sulla Spianata delle Mosche, oltre 300 feriti.
Secondo la radio Militare tre razzi sono stati lanciati dalla striscia di Gaza verso Israele, a riportarlo è ANSAmed. Un razzo è “stato intercettato da una batteria Iron Dome” – riferisce la radio. Intanto a Gerusalemme cresce la tensione tra le forze di polizia israeliane e i palestinesi. 300 persone sono rimaste ferite a seguito degli scontri sulla Spianata delle Mosche, ripresi stamane, di questi circa 220 sono finiti in ospedale, 7 verserebbero in gravi condizioni.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Gerusalemme: violenti scontri su Spianata delle Moschee: oltre 200 feriti
Gli scontri nella Città Santa sono riconducibili anche alla decisione sullo sfratto di una ventina di famiglie nelle zone di Sheikh Jarrah e Silwan a favore di alcuni coloni oltranzisti. La Corte Suprema ha al momento “bloccato” gli sfratti poiché ha rinviato l’udienza che sancirebbe o meno la legittimità dell’azione. Ai lanci delle pietre la polizia risponde con cariche e granate stordenti, circa 18 poliziotti sembra siano rimasti feristi. Preoccupano le escalation di violenza nel territorio. Le autorità palestinesi affermano che si tratti di “aggressione criminale” perpetrata da Israele, mentre questi ultimi rispondono che si tratta di “difesa dell’ordine e dei diritti” dello Stato Ebraico.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Usa, sparatoria durante una festa di compleanno: 7 morti
Tra i feriti, come riferisce l’UNICEF ci sono anche diversi bambini: “Negli ultimi due giorni, 29 bambini palestinesi sono stati feriti a Gerusalemme Est, anche nella Città vecchia e nel quartiere di Sheikh Jarrah” molti con ferite al capo o alla spina dorsale, come scrive il Fatto Quotidiano – inoltre, riferisce il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, otto minori palestinesi sono stati arrestati. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha, attraverso il Segretario generale Antonio Guterres condiviso parole di “profonda preoccupazione per le continue violenze nella Gerusalemme est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi”, esortando Israele ad interrompere gli sfratti.