L’incidente si è verificato nella giornata di sabato, il pilota è decollato dalla pedana di Col del Puppolo e subito dopo è caduto. Illesa la passeggera di 28 anni.
Dopo aver assicurato la compagna di volo, non ha provveduto a legare se stesso e, subito dopo il decollo, è rimasto appeso alla sbarra, cadendo nel vuoto quando il deltaplano biposto si è impennato. Ha perso così la vita Federico Baratto di 51 anni a Borso del Grappa (Treviso), precipitando per oltre 300 metri nel vuoto. Si tratta del secondo incidente mortale in poco meno di un mese.
Subito dopo il decollo dalla pedana delta di Col del Puppolo a 850 metri di quota, è stata subito chiara la situazione drammatica, con l’uomo slegato, agganciato alla forza delle braccia, finché non ce l’ha più fatta e ha mollato la presa sparendo nel bosco sottostante. Il deltaplano ha proseguito ancora senza comandi, per poi cadere tra gli alberi, lasciando sospesa nel vuoto, tra i rami di una pianta, la donna, una 28enne di Trieste.
Scattato l’allarme verso le 14.30, l’elicottero di Treviso emergenza ha individuato la vela e ha sbarcato con un verricello di 30 metri medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, per poi volare a imbarcare una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per avviare la ricerca del pilota. Ferita in maniera lieve giovane triestina che è stata imbragata dai soccorritori, calata a terra e medicata sul posto per una slogatura alla caviglia.
Il tecnico di elisoccorso è salito sull’albero e, dopo averla assicurata e liberata dai vincoli, ha calato a terra la donna, per affidarla a un infermiere della stazione. I soccorritori, ai quali si sono poi unite altre squadre, sono partiti con la perlustrazione dell’area. Con il supporto di un video degli ultimi momenti, le squadre hanno circoscritto la zona e si sono spostate all’interno di un canalone. Poco prima delle 17 è così avvenuto il rinvenimento del corpo senza vita dell’uomo, ai piedi di alcuni alberi. Alle 17.50 il medico è riuscito a raggiungere il luogo e a constatare il decesso. La salma è stata imbarellata e recuperata dell’eliambulanza di Treviso emergenza che provvederà al recupero tramite verricello.
Baratto, era un pilota esperto, aveva oltre 200 km di volo col deltaplano alle spalle come ricordano gli amici del Club Volo Montegrappa di cui faceva parte: «Volava da moltissimi anni – spiga Daniele Matteazzi -, aveva superato decine di esami e controlli per raggiungere quel livello di preparazione. Non riusciamo a spiegarci cosa sia accaduto». Sull’incidente sarà probabilmente aperta un’indagine, al momento l’unica ipotesi è quella dell’errore umano: «Mi sembra incredibile che Federico non si sia agganciato – continua Daniele -. Era scrupoloso e, come tutti noi, lo era ancora di più quando trasportava un’altra persona e aveva la responsabilità della sua sicurezza. Io sono molto triste per la sua morte, ma sono anche molto arrabbiato perché mi hanno detto che quando sono decollati, sulla pedana non c’era nessun assistente di volo. Doveva esserci, proprio per verificare che tutte le procedure di sicurezza fossero rispettate. Su questo deve essere fatta chiarezza».
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