Straordinaria scoperta al Circeo: trovati i resti di 9 uomini di Neanderthal

Al Circeo, all’interno della Grotta Guattari, gli archeologici hanno portato alla luce i resti di 9 individui uomo di Neanderthal. Secondo il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ne parlerà tutto il mondo.

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(screenshot video)

Il mondo dell’archeologia è in fibrillazione. A oltre 80 anni dalla scoperta della Grotta Guattari a San Felice Circeo, nel Lazio, sono stati rinvenuti i resti di 9 uomini di Neanderthal: otto sarebbero risalenti tra i 50mila e i 68mila anni fa, l’altro è invece databile tra i 100mila e i 90mila anni fa. L’incredibile scoperta è avvenuta durante le ricerche sistematiche avviate verso la fine del 2019 dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, in collaborazione con l’Università degli studi di Roma Tor Vergata. Gli scavi hanno riguardato parti della Grotta mai studiate prima.

In passato nel sito erano già stati trovati i resti di altri 2 individui della stessa epoca storica e i nuovi reperti scoperti confermano che la Grotta Guattari è uno dei luoghi più significativi al mondo per la storia dell’uomo di Neanderthal. Oltre ai resti umani, dagli scavi sono riaffiorati nel tempo anche resti di elefante, rinoceronte, orso delle caverne, iene, cavalli selvatici e uro, un bovino ormai estinto. La presenza dei fossili all’interno del sito, le cui condizioni sono le stesse di 50mila anni fa, lo rende un’importantissima banca dati.

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Scoperti al Circeo i resti di 9 uomini di Neanderthal: la soddisfazione di Franceschini e degli archeologi

“È una scoperta straordinaria di cui parlerà tutto il mondo”. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato con queste parole gli straordinari ritrovamenti nella Grotta Guattari, sottolineando che l’eccezionale lavoro svolto va ad arricchire le ricerche sull’uomo di Neanderthal. Secondo Mauro Rubini, direttore del servizio di antropologia della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, la scoperta “permetterà di gettare una luce importante sulla storia del popolamento dell’Italia”.

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“L’uomo di Neanderthal – ha evidenziato – è una tappa fondamentale dell’evoluzione umana, rappresenta il vertice di una specie ed è la prima società umana di cui possiamo parlare”. Come reso noto da Francesco Di Mario, funzionario archeologo dello stesso ente e direttore dei lavori di scavo, i resti ritrovati appartengono tutti a individui adulti tranne uno che forse è morto in età giovanile. Adesso le analisi biologiche e le ricerche genetiche permetteranno di ricostruire vegetazione, clima e ambiente in cui vivevano i nostri antenati. Le analisi isotopiche permetteranno inoltre di ricostruire l’antica alimentazione dell’uomo di Neanderthal.

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