Nonostante sia molto dolce tanto che le amiche le hanno affibbiato i nomignoli di “Mamma Lucia” e di “Core de burro”, Lucia è una persona determinata e risoluta: originaria di Abano Laziale, centro dei Castelli Romani, si è trasferita giovanissima a Roma per studiare recitazione e non ha mollato finché non è riuscita ad affermarsi. Dopo l’esordio, a inizio anni Novanta, a “Non è la Rai”, dove interpretava la parrucchiera Deborah Tacchia e la maga Lucia, ha proseguito la propria carriera in Tv collaborando con la Gialappa’s e partecipando a “Quelli che il calcio” (dal 2005 al 2009); al cinema ha fatto parte del cast di film di successo come “Maschi contro femmine“ e relativo sequel, per la regia di Fausto Brizzi, “La banda dei Babbi Natale”, di e con Aldo Giovanni e Giacomo, e “Immaturi” di Paolo Genovese.
Lucia Ocone, le domande che non tollera: “Di una violenza inaudita”
Lucia Ocone è sempre professionalmente impegnata ed è felice se non fosse per quelle domande di cui deplora il pregiudizio che sottintendono: “La pressione sociale, e il giudizio che c’è dietro. Perché una donna che a quarant’anni non ha una famiglia deve essere considerata una fallita? È una cultura primitiva quella che considera il valore di una donna solo in quanto moglie e madre. Conosco un sacco di coetanee che, come me, non hanno marito né figli ma si sentono felici e realizzate lo stesso”.
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Domande che Lucia considera di una violenza inaudita perché ignorano il doloroso vissuto all’origine del fatto a 40 anni alcune donne non sono madri, o in quanto non hanno incontrato l’uomo giusto o, peggio, perché non possono mettere al mondo figli, contro le quali Lucia si difende “di solito con ironia, è da sempre la mia arma con cui difendermi. La cosa assurda è che uno, per quanto risponda e poi concluda che sta bene lo stesso, non convince. Ti guardano sempre con quell’aria tra la pena e lo scetticismo, si capisce che non ti credono”. Tuttavia, non si può negare che quando il countdown biologico è ormai agli sgoccioli, la maggior parte delle donne manifesta un desiderio di maternità:
“Questo non lo nego. Ma io difendo il fatto che si possa essere felici anche senza marito e figli perché si è fatto un percorso, si è trovato un equilibrio. Anche io cerco l’amore, chi dice che è single per scelta dice una cazzata. Perché se arriva l’uomo della tua vita, gli dici “Scusa caro, mi piaci molto ma ho scelto di essere single”? Sposarsi o procreare perché si deve, perché questo vogliono da te gli altri, è sbagliato e crea infelicità. Eppure quante ne vedo di donne che hanno fatto la corsa al marito per rispondere alle aspettative familiari e sociali e oggi mi dicono del pover’uomo: “È tanto carino, gli voglio bene”. Gli vuoi bene? Ma che è, un cane?”.