Il Cts ha espresso il suo parere sull’estensione dell’intervallo tra la prima e la seconda dose dei vaccini Covid Pfizer e Moderna, e sul richiamo di AstraZeneca.
Il ministero della Salute ha trasmesso una nuova circolare firmata dal Direttore generale della Prevenzione, Gianni Rezza, per fornire ulteriori dettagli sull’estensione dell’intervallo tra le due dosi dei vaccini a mRNA Pfizer-BioNTech e Moderna, e sul richiamo del vaccino di AstraZeneca. Il documento raccoglie il parere espresso dal Comitato tecnico scientifico, secondo cui dato il numero elevato di soggetti ancora non vaccinati ad alto rischio di sviluppare forme gravi di Covid-19, è raccomandabile prolungare la somministrazione della seconda dose alla sesta settimana dalla prima inoculazione.
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Fino ad ora la seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna è stata somministrata rispettivamente 21 e 28 giorni dopo la prima. Secondo quanto si legge nella circolare del ministero della Salute, ricevere il richiamo dopo 42 giorni, ossia dopo sei settimane, non inficia l’efficacia della risposta immunitaria. Infatti per entrambi i vaccini la prima somministrazione conferisce già una protezione efficace rispetto “allo sviluppo di patologia Covid-19 grave in un’elevata percentuale di casi (maggiore dell’80%)”.
Sulla base di questo, il Cts ha spiegato che in uno scenario in cui vi è ancora necessità nel Paese di coprire un elevato numero di soggetti a rischio di sviluppare forme gravi se non fatali dell’infezione, “si configurano condizioni in cui è opportuno dare priorità a strategie di sanità pubblica che consentano di coprire dal rischio il maggior numero possibile di soggetti nel minor tempo possibile”. Nella circolare viene specificato che il parere successivamente potrà essere supportato da ulteriori approfondimenti epidemiologici.
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Il Comitato tecnico scientifico si è espresso anche sul tanto discusso vaccino prodotto da AstraZeneca, sulla base delle informazioni ad oggi disponibili sull’insorgenza di trombosi splancniche, arteriose e dei seni venosi cerebrali associate a piastrinopenia. Come si legge nella circolare, finora i rari casi registrati si sono verificati solamente dopo la prima dose del vaccino, perciò i soggetti che lo hanno ricevuto senza sviluppare eventi simili, “non presentano controindicazione per una seconda somministrazione del medesimo vaccino”.
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