Tony Dallara e la malattia che lo ha costretto a noleggiare un’ambulanza per sottoporsi alla vaccinazione anti Covid.
Tony Dallara ha raccontato la sua esperienza riguardante la somministrazione del vaccino anti Covid. Il cantante, che ha 84 anni, vive a Milano e dopo essere stato ricoverato per sei mesi ha difficoltà a muoversi, se non in sedia a rotelle. Per tale motivo aveva fatto richiesta che la somministrazione del vaccino potesse avvenire tramite il servizio a domicilio, come suo diritto.
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Mia figlia “Non avevo chiesto un trattamento privilegiato, ma solo la possibilità di essere vaccinato a casa perché ho difficoltà di movimento. Aveva fatto la prenotazione per me tramite il portale di Regione Lombardia, specificando che avrei avuto bisogno del servizio a domicilio perché di recente trascorso sei mesi in ospedale e non posso muovermi. ”
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Tony Dallara e la malattia. Inviata la richiesta di vaccinazione a domicilio
Inoltrata la richiesta, è arrivata la comunicazione con i data di convocazione per la somministrazione della prima dose del vaccino anti Covid, ma nessun accenno alla possibilità di ricevere il siero direttamente a domicilio.
“Speravamo che ci ha fatto sapere qualcosa, invece qualche giorno fa mia figlia ha ricevuto un messaggio a mezzanotte in cui si diceva che mi sarei dovuto presentare dopo due giorni al poliambulatorio di via Ariosto dell’Istituto Auxologico. Era impossibile prenotare un taxi, perché non vi era un taxi adatto al trasporto con la sedia a rotelle “.
Non rimaneva altra scelta che affittare un’ambulanza: “Ho pagato 125 euro e sono andato a farmi vaccinare. E mi hanno detto che per ricevere la seconda dose, già programmata per il 2 aprile prossimo, dovrò ripetere la stessa trafila”. Il cantante aveva espresso il desiderio che perlomeno la seconda iniezione venisse inoculata a domicilio, ma la risposta è stata negativa: questo è impossibile. Dato che la prima dose era stata somministrata al poliambulatorio, sarebbe dovuto obbligatoriamente tornare lì per il richiamo. E Tony Dallara vi è ritornato con un’altra ambulanza e pagando altri 125 euro. Oltre al danno anche la beffa.