Omicidio Cerciello, la Corte d’Assise di Roma ha emesso la sentenza dopo aver passato 13 ore in camera di consiglio. Nella sera del 26 Luglio 2019 i ragazzi americani uccisero il vicebrigadiere dei Carabinieri con 11 coltellate.
I due ragazzi americani Finnegan Lee Elder e Gabirl Natale Hjorth sono stati condannati all’ergastolo per l’omicidio del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega, nella stessa sentenza è stato conteggiato anche il ferimento del collega Andrea Varriale.
Dopo circa 13 ore in camera di consiglio la Corte d’Assise di Roma ha sentenziato l’ergastolo. La vedova del carabiniere Rosa Maria Esilio, è scoppiata in lacrime dopo aver udito la sentenza, per poi stringere forte il fratello della vittima Paolo.
La sentenza è stata molto severa, ma è direttamente corrisposta all’atrocità del delitto commesso dai due ragazzi, questa è una pena adeguata alla gravità e soprattutto alla mancanza di pentimento dei due ragazzi.
Mentre l’avvocato dei due ragazzi Renato Borzone dichiara delle pesanti dichiarazioni, definendo la sentenza una vergogna per l’Italia a causa dei giudici che non vogliono vedere la vicenda nella complessità e omettono quello che è accaduto durante le indagini.
L’avvocato ha dichiarato di aver assistito al solito tandem tra la Procura e i giudici, nella vicenda c’è stato un ragazzo di 19 anni che è stato aggredito. Con queste dichiarazioni ha annunciato il suo ricorso in appello.
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Omicidio Cerciello, l’avvocato dei ragazzi annuncia il ricorso in appello
Il vicebrigadiere è stato ucciso con 11 coltellate in meno di 30 secondi, mentre il suo collega Varriale è stato lievemente ferito dai due giovani in vacanza a Roma.
La serata dei due ragazzi era all’insegna dello sballo e dell’alcol, sono state rinvenute anche tracce di cocaina, tutta la vicenda si è trasformata di una feroce tragedia.
L’omicidio è avvenuto in una delle vie che si trovano nel quartiere Prati, il 26 Luglio del 2019, il dibattito e la sentenza sono giunti in 7 mesi dall’accaduto.
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Mentre per quanto riguarda la Procura dei Carabinieri, son bastate 12 ore per riuscire ad individuare e arrestare i due ragazzi americani che avevano trovato alloggio proprio a pochi metri dal luogo dell’aggressione presso l’Hotel Le Meridien.
I ragazzi si sono subito difesi dichiarando di aver aggredito il vicebrigadiere e il suo collega, proprio perché erano in abiti civili e on sapevano che fossero delle forze dell’ordine.
I due ragazzi pensavano che fossero degli uomini mandati da Sergio Brugiatelli, un ragazzo al quale avevano sottratto uno zaino per vendicarsi di essere stati imbrogliati dal pusher a Trastevere.
Si chiama Italo Pompei, lui è il pusher indicato da Sergio Brugiatelli, il quale avrebbe dato della Tachipirina frantumata al posto di un grammo di cocaina.
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Brugiatelli si era accordato con i due ragazzi americani per vedersi in un luogo e restituire il suo zaino in cambio di 100 euro e un po’ di cocaina, purtroppo a quell’incontro si presenteranno i due agenti in borghese, i quali verranno aggrediti brutalmente.
Il vicebrigadiere morirà dissanguato, mentre l’altro in stato di shock chiamerà i soccorsi, i due ragazzi americani scapperanno per poi tornare in albergo, i due hanno ignorato totalmente di essere stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, subito dopo aver commesso il delitto hanno nascosto l’arma nel controsoffitto.