Gli Usa sono pronti a revocare i brevetti sui vaccini anti-Covid. “Le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie”
Gli Usa sono favorevoli a eliminare i brevetti che “proteggono” gli interessi economici delle aziende che producono i vaccini anti-Covid: quindi sì alla revoca della protezione della proprietà intellettuale al fine di accelerare la relativa produzione e la conseguente distribuzione delle dosi nel mondo. “E’ una crisi sanitaria mondiale e le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie”. Così il rappresentante Usa per il commercio, Tai, precisando che Washington partecipa “attivamente” ai negoziati in corso al Wto, World Trade Organization (Organizzazione Mondiale del Commercio), su tale dossier.
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Immediata l’apertura da parte dell’Unione europea: nel discorso sullo Stato dell’Unione la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha reso noto, infatti, che “l’Unione europea è pronta a discutere ogni proposta che affronti la crisi in modo pragmatico ed efficace: perciò è anche pronta a discutere di come la proposta Usa possa contribuire allo scopo. Nel breve periodo chiediamo ai Paesi produttori di consentire l’export e non ostacolare la distribuzione”, ha concluso la von der Leyen.
Mezzo miliardo di dosi del vaccino anti-Covid di Moderna saranno destinate al programma “Covax” per aiutare i Paesi a basso reddito che incontrano notevoli difficoltà nell’approvvigionamento vaccinale contribuendo in tal modo a porre fine alla pandemia nei sunnominati Paesi. E’ stata la stessa Moderna ad annunciare che è stato raggiunto un accordo tra Moderna e Gavi, l’alleanza mondiale per vaccini e immunizzazione, che copre 92 Paesi a basso e medio reddito, inclusa l’India. Nel IV° trimestre 2021 saranno consegnate, a un prezzo più basso di quello di mercato, 34 milioni di dosi cui si aggiungeranno nel corso del 2022 le restanti 466 milioni.
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Del resto, nel 2020 l’emergenza cibo nel mondo, acuita proprio dalla ricadute economiche della pandemia di Covid, ha toccato il record degli ultimi 5 anni: almeno 155 milioni di persone sono state esposte al rischio di “insicurezza alimentare” acuta in 55 Paesi/territori. Il dato è in crescita di circa 20 milioni rispetto al precedente secondo il Rapporto annuale della Rete contro le crisi alimentari (agenzie Onu, Unione europea, organismi governativi e Ong). La crisi causata dal Covid, sostituendosi agli eventi climatici estremi, rappresenta la seconda causa dopo le guerre.
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