Ddl Zan, la norma punisce le discriminazioni contro gli omosessuali, le donne e i disabili e modifica degli articoli del Codice Penale
Da tempo non si fa che parlare del Disegno di Legge proposto dal senatore del Partito Democratico Alessandro Zan. Si è fatta anche una campagna mediatica sul social affinché la discussione della legge venisse calendarizzata dalla Commissione Senato.
Il rapper Fedez è uno dei protagonisti in quanto autore di vari video a favore della legge e quello che è successo ieri al concerto del 1 maggio è stato solo l’ultimo episodio, conseguenza anche della questione sulla legge.
Ma cosa prevede il tanto chiacchierato provvedimento? Ha come base la legge Mancino del 1993 che proibisce e punisce le discriminazione per odio raziale o religioso. Sulla stessa falsariga la normativa riguarda le discriminazioni sessuali, di genere e disabilità. La proposta nasce dai tantissimi episodi che purtroppo le cronache raccontano e che trasudano di vero e proprio odio contro omosessuali e disabili.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE>>> Chi è Ilaria Capitani, da Veltroni alla direzione di RAI 3 passando per Biscardi
Ddl Zan, quali sono gli articoli che modifica
La legge cambia gli articoli 604 bis e 604 ter del Codice Penale ampliando gli ambiti di applicazione. Il Ddl Zan viene infatti di solito presentato come una norma ideata per contrastare le discriminazioni contro gli omosessuali ma non è solo questo. L’idea del disegno di leggere è più ampio e oltre ai disabili punta anche a frenare la misoginia. Le donne sono infatti discriminate in quanto tali in diversi ambiti della società.
La settimana scorsa c’è stata una piccola vittoria di chi sostiene la legge con la maggioranza della Commissione Giustizia che ha votato a favore della calendarizzazione. Non è stata ancora decisa una data per discutere il testo che è già stato approvato dalla Camera dei Deputati.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Comunali 2021, Letta: “Possibile alleanza con il Movimento per il secondo turno”
Fedez è già stato protagonista di un grande attacco ad Andrea Ostellari, il presidente della Commissione Giustizia in quota Lega Nord. La campagna social avviata a favore della calendarizzazione vede proprio il leghista il principale ostacolo per il proseguo dell’iter parlamentare.