Polemica dopo l’ultima puntata di ‘ Felicissima sera’ show condotto e scritto da Pio e Amedeo per le frasi su omosessuali, ebrei e neri.
Il duo comico foggiano, ieri sera nell’ultima puntata del loro programma ‘Felicissima sera’, hanno creato non poche polemiche nel mondo social e della politica con un monologo di una ventina di minuti: “Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa”, ha detto Amedeo, “fino quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un unica soluzione: l’autoironia”.
E da lì in poi i due comici hanno puntato il dito contro tutti gli stereotipi del politicamente corretto, passando per donne, ebrei, neri, ed arrivare agli omosessuali: “Nemmeno ricchione si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricchioni, voi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento”.
Durante la trasmissione ironicamente Pio aveva avvertito Amedeo delle possibili polemiche che sarebbero seguite: “Amedeo, ma hai capito che noi qua stiamo in Italia? Tu ti devi fare i ca**i tuoi. Hai detto delle parole e dei concetti che possono essere fraintesi. Perché l’hai fatto? Non ti devi mai esporre e lo sai perché? Perché siamo in Italia. La gente ci vede in un determinato modo, non dire una cosa che possa essere fraintesa. Fatti i ca**i tuoi. Ti ricordi tutti i sacrifici che abbiamo fatto? Domani qualcuno ci critica e noi siamo spariti nel vuoto. Pensa a Gerry Scotti. Tu hai mai sentito dire qualcosa fuori posto a Gerry Scotti? E allora tu ti devi fare i ca**i tuoi. Perciò chiedi scusa”.
Il dibattito si è immediatamente scatenato su Twitter e sui social, e molti commenti da parte del mondo Lgbt hanno criticato l’esibizione dei due comici, accusati di non aver capito la profondità del problema, di aver mancato di sensibilità e aver dimostrato poca conoscenza del problema, non considerando dalle parole spesso si parte per arrivare ai fatti, alle violenze fisiche e mentali.
“Lo show di Pio e Amedeo è stato omofobo”, ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti Lgbt+, Solidale, Ambientalista e Liberale, “Nel duetto di Pio e Amedeo nella trasmissione Felicissima sera su Canale 5 abbiamo visto un pessimo esempio di comicità che vuole sdonagare le parole negro, utilizzata per definire gli schiavi, i pregiudizi sugli ebrei, che servivano ad alimentate l’odio durante il nazismo”. “E non poteva mancare la parola ‘ricchione’”, conclude Marrazzo, “che fa parte di quel grande insieme di sostantivi dispregiativi nei confronti degli omosessuali, utilizzata soprattutto nel Meridione questa è la definizione non altre. Pessimo esempio di comicità che banalizza la discriminazione”.
Attraverso un video su Facebook, Vladimir Luxuria dichiara: “È vero che che l’ironia e l’autoironia sono delle risorse contro il virus dell’ignoranza e della stupidaggine, ed è vero che le parole devono essere contestualizzate, non sono avulse dal contesto, una parola è offensiva quando c’è l’intenzione di offendere. Noi la parola ‘frocia’ la usiamo anche tra di noi. Però l’ironia non basta, purtroppo“
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