Due ex arbitri di Serie B hanno denunciato la manipolazione dei referti della Commissione Aia per consentire ad alcuni direttori di gara di ottenere deroghe e promozioni.
Il sistema arbitrale italiano è entrato in una pericolosa bufera. Due tesserati Aia, Daniele Minelli e Niccolò Baroni, hanno denunciato alla procura di Roma un meccanismo messo in piedi per manipolare le graduatorie che consentono agli arbitri di calcio di fare carriera e salire fino alla Serie A, dopo una prima trafila nei campionati minori.
A rendere nota la vicenda è La Repubblica. Il fascicolo al vaglio della procura sarebbe di 7 pagine e otto allegati. Il quotidiano ha rivelato l’esistenza di una vera e propria chat segreta tra i componenti della Commissione arbitrale del campionato di Serie B, all’interno della quale veniva discussa la modifica delle valutazioni post-partita della stagione 2019/20, per ritoccarle al rialzo.
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Referti truccati per consentire ad alcuni arbitri di fare carriera: la denuncia
I due arbitri che hanno presentato la denuncia, che operavano nella serie cadetta, erano stati dismessi nell’agosto dello scorso anno proprio dopo i giudizi della commissione tecnica dell’Aia. Secondo le loro accuse, le valutazioni sulla classe arbitrale sarebbero state manomesse per favorire alcuni direttori di gara. La Repubblica cita l’esempio di Eugenio Abbattista, arbitro esperto giunto al tetto massimo di otto stagioni di appartenenza al ruolo, il cui voto a referto sarebbe dovuto essere 8,60 anziché 8,70.
Sarebbe stato proprio quel 0,10 in più a decretarne la deroga e l’inserimento tra i primi tre migliori direttori di gara della Serie B. “Occorre mettere 8,70 a Sacchi, Forneau e Abbattista”, ha scritto uno dei responsabili dell’organico di valutazione, come emerso dalla chat. Nel caso di Abbattista, la prestazione relativa al referto truccato sarebbe quella della sua ultima partita della scorsa stagione, Spezia-Chievo.
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La Figc ha reso noto che anche la Procura della Federcalcio ha avviato un’indagine, che verrà conclusa nei prossimi giorni. Come riferito dall’Ansa, nelle scorse settimane sono stati svolti diversi interrogatori e sono stati acquisiti una serie di documenti presso gli uffici dell’Aia. Le accuse di Minelli e Baroni lasciano adesso pesanti ombre nella vecchia gestione dell’Associazione italiana arbitri, guidata da Marcello Nicchi fino allo scorso febbraio.