Ecco cos’è nel dettaglio la c.d. “Dottrina Mitterand”, tornata d’attualità dopo gli arresti, ieri, di 7 ex brigatisti
Da ieri, da quando sette ex brigatisti sono stati arrestati in Francia su richiesta dell’Italia, mentre altri 3 sono invece in fuga e sono attivamente ricercati, tutti accusati di atti di terrorismo risalenti agli anni ’70 e ’80, è prepotentemente tornata d’attualità la c.d “Dottrina Mitterand” di cui gli arresti di cui sopra sono un’evidente sconfessione tanto che la legale degli ex Br, Irene Terrel, ha accusato la Francia di “tradimento“. Proprio perché da ieri tutti gli articoli e i commenti dedicati a tale scottante argomento sono infarciti di riferimenti alla “Dottrina Mitterand”, forse è opportuno rinfrescare la memoria spiegando nel dettaglio che cosa si intende per “Dottrina Mitterand”.
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E’ un indirizzo politico in materia di concessione del diritto d’asilo enunciato, nel corso di un discorso al “Palais des Sports” di Rennes il 1º febbraio 1985, dall’allora Presidente della Francia, il socialista Francois Mitterand, inquilino dell’Eliseo dal 1981 al 2015. In pratica, “non sarà tenuto conto della natura politica dell’infrazione, l’estradizione sarà concessa in linea di principio nei casi in cui siano stati commessi atti criminali (rapimento di ostaggi, omicidi, violenze che abbiano provocato ferite gravi o la morte, ecc.) di natura tale che il fine politico addotto sia insufficiente a giustificare il ricorso a mezzi inaccettabili”. Circa 300 in 35 anni gli italiani, fuoriusciti della lotta armata durante gli anni di piombo e militanti nelle formazioni terroristiche di sinistra, che hanno beneficiato dell’immunità concessa loro dalla “Dottrina Mitterand” purché avessero interrotto ogni rapporto con i loro gruppi rinunciando, quindi, alla violenza e non fossero ricercati per reati di sangue.
“Ha una portata storica la decisione della Francia di rimuovere ogni ostacolo al giusto corso della giustizia per una vicenda che è stata una ferita profonda nella storia italiana”. Così la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, sull’arresto di ex brigatisti in Francia che scrivono la parola fine sulla storia dei protagonisti degli anni di piombo fuggiti Oltralpe e lì protetti dalla “Dottrina Mitterrand”. “Il mio pensiero va innanzitutto alle vittime degli anni di piombo e ai loro familiari“, ha aggiunto la Guardasigilli ringraziando le autorità francesi, in particolare il Ministro della Giustizia Dupond-Moretti, per la collaborazione e sottolineando lo scambio di informazioni tra le istituzioni.
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“Il governo esprime soddisfazione per la decisione della Francia di avviare le procedure giudiziarie, richieste dall’Italia, nei confronti dei responsabili di gravissimi crimini di terrorismo che hanno lasciato una ferita ancora aperta”, la dichiarazione rilasciata dal Premier Mario Draghi sugli arresti di ex brigatisti in Francia. “La memoria di quegli atti barbarici è viva nella coscienza degli italiani”, ha chiosato rinnovando “la partecipazione al dolore dei familiari nel ricordo commosso del sacrificio delle vittime“.
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