Per la prima volta un gigante del web, Facebook, e un prestigioso marchio della moda, Gucci, uniscono i loro sforzi nel contrasto alla contraffazione sui social intentando una causa congiunta
Negli ultimi tempi la maison del lusso “Gucci“, una delle icone del Made in Italy che hanno conquistato il mondo, è stata al centro dell’attenzione mediatica per le polemiche e le controversie legate al film, con il relativo set allestito nella capitale italiana della moda, Milano, sull’assassinio di Maurizio Gucci ordito dall’ex moglie Patrizia Reggiani. La pellicola in questione, “House of Gucci“, è firmata da un maestro della Settima Arte come Ridley Scott e vede come protagonista la popstar Lady Gaga.
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L’ultima in ordine di tempo a tuonare contro il film, rinfocolando le polemiche, è stata Patricia Gucci, pronipote di Guccio Gucci e cugina di Maurizio: “Siamo davvero delusi. Parlo a nome della famiglia. Stanno rubando l’identità di una famiglia per trarre profitto e aumentare i guadagni del sistema hollywoodiano. La nostra famiglia ha un’identità, una privacy”. La donna, nella dichiarazione rilasciata all’Associated Press, ha anche rivelato che lei e i suoi familiari stanno valutando la possibilità di adire le vie legali per difendere l’immagine della famiglia.
Ora, però, i riflettori dei media si accendono sul brand del lusso “Gucci” dal momento che insieme a Facebook ha avviato una causa congiunta contro la contraffazione del proprio marchio sui social. Momento storico visto che è la prima volta di una collaborazione in tal senso tra un gigante del web, e dei social network, e un marchio di moda. La causa, intentata presso il Tribunale della California, è contro una persona fisica accusata di avere usato i propri account Facebook e Instagram per vendere prodotti Gucci contraffatti. Le accuse sono di violazione dei termini di servizio e delle condizioni d’uso dei social, violazione dei diritti di proprietà intellettuale, contraffazione dei marchi e concorrenza sleale.
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L’impegno dello staff di Gucci dedicato alla proprietà intellettuale ha portato, solo nel 2020, secondo quanto viene sottolineato in una nota, alla rimozione di oltre 4 milioni di annunci di prodotti contraffatti online su varie piattaforme, al sequestro di 4.1 milioni di prodotti contraffatti offline e alla disattivazione di 45.000 siti web, account e pagine sui social media. “Tali sforzi – si legge nella suddetta nota – sono volti a preservare il patrimonio creativo di Gucci e al tempo stesso a tutelare i clienti che devono essere messi nelle condizioni di avere certezza dell’autenticità dei prodotti Gucci e di non rischiare di acquistare prodotti contraffatti”.
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