Fermate 4 minorenni per la 12enne disabile aggredita in un parco a Roma il 2 aprile scorso. La madre di una di loro: “Mi vergogno di mia figlia”
Sono stati rintracciati e identificati gli aggressori che hanno ferocemente picchiato una ragazzina disabile di 12 anni in un parco pubblico di Roma Nord, il Nuovo Salario, il 2 aprile scorso. Si tratta di almeno 4 minorenni identificate assieme a circa 16 ragazzini, tutti minorenni, che avrebbero assistito all’aggressione immortalandola anche in un video, poi postato sui social, grazie anche al quale i carabinieri sono risaliti al branco. La Procura dei Minori di Roma ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia sporta per lesioni e stalker dal “Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop” a cui i genitori della 12enne si sono rivolti. La vittima, ricoperta di lividi e graffi, è stata ricoverata in ospedale per trauma cranico e lesioni giudicati guaribili in 20 giorni.
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In breve i fatti: la ragazzina era al parco e all’improvviso, mentre la madre era assente, è stata aggredita da una coetanea che l’ha spinta facendola cadere; poi è stata circondata, derisa e picchiata dal branco finché alcuni passanti hanno posto fine alla violenza bloccando, in particolare, tre ragazzine che infierivano sulla 12enne.
Roma, disabile aggredita. La madre di una delle fermate: “Mi vergogno di mia figlia”
“Sono sconvolta, frastornata, ho smesso di vivere, non ho parole. Penso solo all’altra famiglia, voglio sapere come sta la ragazzina”, così la madre della ragazzina che, aiutata da altre due amiche, ha picchiato la 12enne disabile. Intervistata da “Il Messaggero”, la donna ha puntualizzato: “Non sono il tipo di genitore che difende a prescindere. Se c’è da pagare, si paga.
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Quel che voglio precisare, anche se il fatto resta grave, è che mia figlia non sapeva che la ragazzina soffrisse di una disabilità. Questo ci addolora ancor di più perché ha una sorella disabile anche lei. E posso capire cosa si prova. “Noi siamo a disposizione per parlare con la mamma a cui chiedo scusa un miliardo di volte. Mi sento anche io in colpa. (…) Sono troppo dispiaciuta, mortificata, piena di vergogna per guardare il video e chiedere di più. Ho bisogno di elaborare, è troppo pesante”. Inoltre, la donna ha rivelato che la figlia ora, in preda alla paura, piange: “Ha ricevuto offese, insulti. Sul web le scrivono vigliacca, impalatela. Ha paura che possano passare alle minacce, a una caccia alle streghe”.