Recovery plan: il premier Mario Draghi ha illustrato alla Camera il testo del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). Il testo dovrà essere consegnato all’Unione europea entro il 30 aprile per l’approvazione. Draghi: “Primo obiettivo riparare i danni della pandemia”.
Come riporta Rai News il premier Mario Draghi, nel presentare il testo ha voluto fin da subito appore alcune considerazioni e ha riferito i Aula alla camera: “Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. Draghi ha poi continuando ponendo il punto sul fatto che il Recovery plan segnerà il futuro del paese “Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l’ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l’ambiente va tutelato e rispettato”.
Il presidente del Consiglio nel riferire è stato affiancato in aula dai ministri D’Incà e Franco – da Giorgetti e Lamorgese e dai quattro sottosegretari, così come dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Roberto Garofoli.
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Nel Piano di ripresa e Resilienza è presente “la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale. E’ questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare” – “Dico questo perché sia chiaro che nel realizzare progetti, ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite soprattutto su quelle dei più deboli, i figli e nipoti e forse non ci sarà più tempo per porvi rimedio” afferma Draghi.
Ringraziando Draghi ha poi espresso soddisfazione per il lavoro svolto dal Parlamento che “ha effettuato con rapidità un ingente lavoro di sintesi delle istanze, un lavoro che ha contribuito alla stesura finale del piano. Questo si è affiancato alla intensa collaborazione con diversi ministeri. Un lavoro che ha grandemente beneficiato dell’azione già svolta dal precedente governo” citando poi il bisogno di collaborazione da parte di tutti gli attori del sistema “Gli enti locali sono determinanti nella riuscita del piano”.
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Draghi ha poi espresso il bisogno urgente per il paese di riparare i danni della pandemia, opera che attraverso il Piano di ripresa darebbe un spinta fondamentale “riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei, il pil caduto è dell’ 8,7, i giovani e le donne hanno sofferto di più il calo dell’occupazione” ha riferito il premier. Spazio anche per la transizione ecologica “il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica”. “Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni” – qui l’accento sulle riforme da parte del premier “fondamentale. Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne. Le riforme e gli investimenti sono corredati da obiettivi quantitativi e traguardi intermedi e sono organizzate in sei Missioni. “I progetti di ciascuna missione mirano ad affrontare tre nodi strutturali del nostro Paese, che costituiscono obiettivi orizzontali dell’intero Piano. Si tratta di colmare le disparità regionali tra il Mezzogiorno e il Centro Nord, le diseguaglianze di genere e i divari generazionali”.
“Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del PNRR” ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi che poi spiega come le funzioni di controllo e monitoraggio spetteranno al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Nel Recovery plan spazio per l’innovazione, il digitale e la cultura, settori che riceveranno dal Recovery plan un innesto di 50 miliardi: “Nel complesso, le risorse destinate a questa Missione sono quasi 50 miliardi, di cui 41 finanziate con il Dispositivo Europeo e 8,5 con il Piano complementare nazionale […] Noi vogliamo che dal 2027 le nostre ragazze e ragazzi possano avere accesso alle migliori esperienze educative, ovunque esse siano in Italia. Vogliamo che i nostri imprenditori, piccoli e grandi, possano lanciare e far crescere le loro attività rapidamente e efficientemente. Vogliamo permettere alle donne imprenditrici di realizzare i loro progetti. Vogliamo che i lavoratori e le lavoratrici continuino ad acquisire le competenze per le professioni di oggi e di domani. Vogliamo che le persone più sole o vulnerabili possano esser assistite dagli operatori sanitari, dai volontarie dai loro famigliari nel miglior e più tempestivo modo possibile” ha affermato il premier ribadendo ancora una volta la centralità delle giovani generazioni.
Il premier ha poi parlato di innovazione digitale ma anche di intervento nelle infrastrutture e sul potenziamento delle linee ferroviarie. Interventi anche per il turismo e per il sud. Entra in campo anche l’istruzione e il Piano in tal senso contribuirebbe con quasi 32 miliardi: “Gli interventi principali riguardano: Il miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione, a partire dal rafforzamento dell’offerta di asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura perla prima infanzia. Lo sviluppo e il rafforzamento dell’istruzione professionalizzante. I processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti. Il potenziamento e l’ammodernamento delle infrastrutture scolastiche, ad esempio con il cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici, la riforma e l’ampliamento dei dottorati. Il rafforzamento della ricerca e la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese. Il sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico” ha detto Draghi. 18,5 miliardi invece saranno investiti sul sistema sanitario. Maggiore attenzione anche nei confronti della disabilità, con investimenti per la riduzione delle barriere. L’obiettivo afferma il presidente del Consiglio è quello di “introdurre la Legge Quadro sulle disabilità per semplificare l’accesso ai servizi ei meccanismi di accertamento della disabilità”.
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L’obiettivo inoltre, dice Draghi, è quello di “ridurre l’inaccettabile arretrato presente nelle aule dei tribunali, e creare i presupposti per evitare che se ne formi di nuovo”.
“La seconda Missione, denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, si occupa dei grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell’efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell’inquinamento. Essa è particolarmente importante per l’Italia, che è maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi” ha affermato il premier Draghi. “La missione migliora la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero. La dotazione complessiva di questa missione è la più cospicua tra le 6 proposte: quasi 70 miliardi, di cui 60 finanziati con il Dispositivo europeo “Vi sono inoltre investimenti a supporto della transizione ecologica anche in altre missioni”. “La Missione prevede misure per migliorare la gestione dei rifiuti e per l’economia circolare, rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata, e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti. Per raggiungere la progressiva decarbonizzazione, sono previsti interventi per incrementare significativamente l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, per il rafforzamento delle reti e per una mobilità più sostenibile”.
Niente taglio al Superbonus afferma poi Draghi: “Per il Superbonus al 110% sono previsti, tra PNRR e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. Spazio anche al lavoro ed entro maggio spiega il premier: “presentiamo un decreto che interviene con misure di carattere prevalentemente strutturale volte a favorire l’attuazione del PNRR e del Piano complementare. Oltre a importanti semplificazioni negli iter di attuazione e di valutazione degli investimenti in infrastrutture, si procede a una semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni”. In chiusura Mario Draghi ha voluto ringraziare il parlamento per “l’impulso politico che anima tutto il Piano”.
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