Diletta Leotta e il futuro marito Can Yaman sarebbero in crisi. Il vicepresidente della Roma, Ryan Friedkin, sarebbe alla base dei problemi fra la bella presentatrice e l’attore turco.
La bella presentatrice di Dazn, Diletta Leotta, e il vicepresidente della Roma, Ryan Friedkin, sono stati avvistati insieme, per una settimana di fila, in un noto hotel della Capitale. Questa è la bomba lanciata da Dagospia che sembrerebbe avallare le numerose voci che si susseguono, circa da inizio 2021, su una storia d’amore tra i due.
Le conferme continuano ad arrivare dopo la cancellazione delle foto dei due insieme sui rispettivi social e con la showgirl che si era prontamente tolta l’anello di fidanzamento. Per il momento però non esistono né foto e né video di questi presunti incontri.
Dopo la scomparsa di Can dai social (clicca qui per saperne di più) e il litigio fra i due che ha portato Diletta a togliersi il suo anello di fidanzamento – un gioiello di Tiffany dal valore di oltre 40 mila euro – la crisi della coppia sarebbe davvero giunta al termine con quest’ultimo gossip.
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Ryan Friedkin, 31 anni da poco compiuti, è molto riservato. Di lui si sa pochissimo e sembra difficile, se non impossibile, che si faccia coinvolgere dal gossip. La sua intenzione è quella di continuare a mantenere il massimo riserbo sulla vita privata.
Di Ryan ovviamente sappiamo che è il figlio del texano Thomas Daniel Friedkin, meglio conosciuto come Dan, uno degli uomini più ricchi del mondo. Secondo Forbes il patrimonio netto è di 4,1 miliardi di dollari, cifra che lo colloca al 504esimo posto tra gli uomini più ricchi al mondo. Dan ha fatto fortuna ereditando la società di famiglia la Gulf States Toyota Distributors. A partire dall’estate del 2020 inoltre, è il proprietario dell’a.s. Roma.
Ryan è uno dei quattro figli di Dan. Si è laureato alla Southern Methodist University, e attualmente è il direttore e consigliere di amministrazione di The Friedkin Group. Condivide col padre la passione per il cinema, e diventata business con il padre Imperative Entertainment, fondata nel 2014. Ha collaborato, per esempio a “Lyrebird” con Guy Pearce, il film sulla vita del falsario Han van Meegeren, che guadagnò milioni di dollari vendendo quadri contraffatti ai nazisti. In quel caso, il padre Dan faceva persino il regista.
La sua prima produzione è però “Hot Summer Nights”, presentato al SXSW Film Festival nel 2017. I temi trattati e i diversi no incassati dalle case di produzione avevano dato al regista e sceneggiatore Elijah Bynum qualche difficoltà per trovare chi potesse produrlo. “Nessuno voleva farlo, credo spaventasse da un punto di vista di appetibilità commerciale. Poi è arrivata la Imperative Entertainment”.
Ryan Friedkin ha raccontato la sua filosofia lavorativa nell’ambito cinematografico: “Sii umile. Impara tutto quello che puoi. Credi nel tuo istinto. La gente ha paura delle cose che non conosce e non ha ancora visto, preferisce potersi riferire a degli esempi”.
Dal padre ha ereditato anche la passione per il basket: non è raro vederlo al Toyota Center di Houston per tifare i Rockets con il collega e amico Gino Falsetto. Inoltre è coinvolto in numerose iniziative di beneficenza con particolare attenzione alla conservazione della natura selvaggia, tra cui il “Friedkin Conservation Fund”, un’organizzazione caritatevole istituita per preservare la natura selvaggia che si sviluppa lungo milioni di acri di aree protette in Tanzania.
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