Covid-19, il virologo Pregliasco: “Valutazioni sul coprifuoco tra 15 giorni” – VIDEO

Covid Coprifuoco, il virologo Fabrizio Pregliasco ha parlato ai microfoni del programma di Rai 3 ‘Agorà’

Covid coprifuoco
Screen Rai Play

Il virologo dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, è intervenuto nella trasmissione di Rai 3 Agorà. Nel dettaglio, si è espresso sulla questione del ‘Coprifuoco’ e sulla sua possibile abolizione.

Le sue dichiarazioni: “L’evidenza scientifica sull’effetto del coprifuoco non è forte, non si può proprio arrivare a definire la differenza tra 22 e 23. Di fatto, però, ampliare o togliere il coprifuoco è sicuramente una facilitazione alla mobilità che è l’elemento determinante per la diffusione del virus: stando più in giro, si aumenta la probabilità dell’infezione attraverso un incremento del numero di contatti“.

Ti potrebbe interessare anche questo articolo->Nuovo decreto Covid: cosa si può fare e cosa no da lunedì 26 aprile

Covid coprifuoco, Pregliasco: “Rivaluteremo il tutto tra 15 giorni”

Fabrizio Pregliasco ha poi continuato: “Io dico in questo momento, in cui l’apertura deve essere progressiva, di valutare l’elemento nel breve, nell’arco di una settimana o meglio 15 giorni – afferma il virologo – per capire come le cose evolvono e aprire poi a uno step successivo. Ovviamente senza arrivare fino a luglio“.

Ti potrebbe interessare anche questo articolo->Covid, l’avviso dell’ambasciata Usa: “Non viaggiate in Italia”

Il virologo ha poi affermato: “Le riaperture erano auspicate, richieste, desiderate, necessarie. Io temo, però, che un prezzo da pagare con queste aperture lo avremo comunque, e questo prezzo sarà io un rialzo nel numero di casi di Covid-19. Questo è da considerare, non sarà immediato”.

Poi, infine, ha chiuso: “Siamo in una situazione buona, con dati in calo da 5 settimane. Però purtroppo abbiamo ancora tanti decessi e soprattutto una grande massa di persone positive, più di mezzo milione, perché la cifra tiene conto solo di chi risulta positivo a un tampone. Le persone che alimentano questo serbatoio, molto spesso giovani, magari stanno anche bene, ma possano contagiare gli altri”.

Gestione cookie