Milva, Bella Ciao, aveva iniziato nelle balere, poi ha avuto il sodalizio con Jannacci per poi rivendicare la sua fede politica, nella sua vita ci sono stati Brecht e Strehler.
Era la sola donna ad essere colta e nello stesso tempo popolare, purtroppo all’età di 81 anni la donna che era stata una delle prime artiste ad incidere “Bella Ciao”, per poi portarla nella versione delle mondine a Canzonissima.
Nasce il 17 Luglio del 1939 a Goro, un comune di 3600 abitanti in provincia di Ferrara, dal quale le hanno affibbiato il soprannome di “Pantera del Goro”.
Questo nomignolo le fu attribuito in seguito al celbre trio di grandi interpreti come la “Tigre di Cremona” Mina, e l’Aquila di Ligonchio riferito ad Iva Zanicchi, in seguito c’è stata anche l’Usignolo di Cavriago in onore di Orietta Berti.
La cantante veniva chiamata anche “La Rossa”, questo era il titolo di una canzone scritta da Enzo Jannacci in suo onore. Il brano fu scritto per il colore dei capelli, ma la donna l’aveva rivendicato anche per la sua fede politica.
Esordì nella musica italiana con il nome di Sabrina, il quale fu il suo nome d’arte quando cominciò a cantare nelle balere del Basso Ferrarese.
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Milva, Bella Ciao, una voce fresca e potentissima che ha risuonato negli anni
Nel 1959 arrivò in prima posizione su oltre 7000 partecipanti ad un concorso di voci in Rai, era un contralto duttile, capace di sonorità particolari per poi arrivare a dei mielismi personali, i quali divennero il suo marchio di fabbrica.
Il suo nome d’arte era lo stesso che i suoi genitori avrebbero voluto darle sin dalla nascita, ma che il parroco aveva scelto di modificare in Ilva Maria, proprio perché non c’era nessun santo con quel nome.
Nel 1960 il suo successo fu straordinario con il 45 giri “Flamenco rock”, dove immaginava chiusa la Spagna franchista alle prese con la modernizzazione.
Mentre nel 1961 riuscì ad arrivare in terza posizione a Sanremo con il brano “Il mare nel cassetto”, una canzone che fa parte dei “brani da spiaggia”, i quali celebravano gli italiani nel Boom della prima volta delle vacanze italiane.
Nello stesso anno si qualificò in prima e seconda posizione al Festival “Giugno della Canzone Napoletana” facendo coppia con le voci classiche come Nunzio Fallo e Mario Trevi.
Nel 1964 con il Quartetto Cetra fu una Calipso che riuscì a stregare l’Ulisse Felice Chiusano, mentre nel 1965 incise un album “Canti della libertà” con l’introduzione dedica di Franco Antonicelli.
Alcune delle sue parole raccontavano che la giovane Milva aveva capito che la libertà ha vesti diverse, lo stesso animo e gli stessi nemici e gli stessi obiettivi, perciò con il suo canto è riuscita a dare un’ispirazione e un potere comuni.
Ha dichiarato nella sua dedica che la donna cantava come se stesse guidando una schiera e come se lei fosse la Musa di tutte le insurrezioni. Durante quegli anni la donna aveva solo 26 anni, ma a 22 aveva sposato il regista Maurizio Corgnati, due anni dopo avrà Martina, la quale ha assistito sua madre sino all’ultimo respiro.
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Il matrimonio finirà nel 1969 con l’uomo più importante della sua vita
La cantante parteciperà al Festival di Sanremo anche all’età di 51, 54 e 68 anni, con Al Ban inciderà un disco nel 1999. Ha registrato circa 173 album in studio, tra cui ci sono live e raccolte che hanno istituito un record italiano.
La “rossa” ha inciso anche in Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud, Grecia e America Latina, vendendo circa 80 milioni di dischi, è stata l’unica artista ad avere il titolo di Ufficiale dell’Ordre des art set des lettres in Francia, sarà anche Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania nel 2006., Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 2007 e Cavaliere della Legion d’Onore della Repubblica Francese nel 2009.
Tra le varie collaborazioni ci sono stati Battiato e Jannacci, Don Backy, Luciano Berio con il quale fece il primo cantastorie in “La vera storia. Ci sono anche Astor Piazzolla, il quale le dedicò un’opera da lei interpretata “Maria de Buenos Aires”, Ennio Morricone le dedica un intero LP.
Nel 2010 abbandona le scene all’età di 71 anni dopo aver avuto circa mezzo secolo di carriera raggiante. La cantante rossa riteneva che la combinazione di capacità, versatilità e passione sia stata il suo dopo più prezioso e memorabile per il pubblico.
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Purtroppo negli ultimi tempi non riusciva a donare questa combinazione magica e difficile, questo perché ad ostacolarla c’erano degli sbalzi di pressione, una sciatalgia e qualche danno metabolico.
Per questi motivi, la donna decise di abbandonare definitivamente le scene per fare un passo indietro in sala di registrazione, in questo modo poteva offrire il suo contributo pregevole e sofisticato. Una delle sue ultime comparse è stata nel 2013.