Appello Yais, l’Italia aiuti la donna bloccata in Perù da un anno

Appello Yais, la donna ha cominciato lo sciopero della fama per richiamare l’attenzione dello Stato italiano, è una giovane donna figlia di italiani ed Ingegnere petrolifero.

Appello Yais, una donna bloccata in Perù ha bisogno della cittadinanza italiana (Screenshot)
Appello Yais, una donna bloccata in Perù ha bisogno della cittadinanza italiana (Screenshot)

Lei è una dissidente venezuelana fuggita da una nazione vicina, era scappata in Perù, adesso è allo stremo delle sue forze. Finendo i suoi pochi risparmi che aveva con sé, si è ritrovata con il suo passaporto scaduto.

Proprio perché è dissidente non potrà recarsi all’ambasciata venezuelana per riuscire a rinnovarlo, se lo facesse potrebbe essere arrestata. Da circa un anno sta chiedendo ininterrottamente di essere accolta in Italia, questo perché è figlia di un cittadino italiano, il quale ha origine a Mirabella Eclano.

La donna si è rivolta all’ambasciata italiana, tutto sembrava andare per il verso giusto, agli inizi di Aprile, la donna avrebbe dovuto salire su un aereo per recarsi in Italia.

Purtroppo l’inizio della pandemia ha sconvolto i suoi piani, suo zio Joe Lo Pilato ha atteso la ragazza inutilmente all’aereoporto di Roma, da quel momento la donna ha vissuto in una cittadina di nome Piura, dista ad 800Km dalla capitale, Lima.

La donna è riuscita a sopravvivere con i pochi risparmi che aveva con sé, adesso è giunta allo stremo, chiede solo di esser riconosciuta come cittadina italiana.

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Appello Yais, una donna alla ricerca della salvezza si rivolge all’Italia

Appellandosi al fatto di essere figlia di un cittadino italiano, la donna avrebbe la possibilità di sopravvivere e fare una vita dignitosa. Ha anche chiesto asilo politico all’Italia, i suoi parenti a cominciare da suo zio Joe non vedono l’ora di riabbracciarla, per poi ospitarla a Mirabella Eclano.

Il sindaco della città, Giancarlo Ruggiero, aveva preso i contatti con l’Ambasciata e proprio con la ragazza sta aspettando di avere degli aiuti concreti.

Inoltre il sindaco cercò di convincere l’Ambasciata e il Ministero degli Esteri, ma purtroppo tutto sembra esser andato in fumo, l’intervento del sindaco venne fatto proprio in concomitanza dell’inizio pandemia, dove le nazioni cominciarono a chiudere le frontiere.

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Questo costrinse la donna a rimanere in Perù, cercando di risparmiare quanto più poteva, la donna ha tirato avanti sino a quando non ha potuto. Adesso è rimasta senza più un soldo, non ha un passaporto e non può rientrare a casa.

Spera di riuscire ad attirare l’attenzione delle istituzioni italiane circa la sua vicenda disperata, la donna sta continuando a chiedere asilo politico nella terra di suo padre.

Suo zio dichiara: “L’asilo politico viene assegnato a tant potenti ma non a chi non è conosciuto e non ha potere”

Questo è stato lo sfogo e il commento di suo zio Joe che sta cercando in tutti i modi di riportare la ragazza in Italia. Purtroppo la ragazza è rimasta totalmente sola, da circa 5 mesi è morto anche suo padre.

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Il sindaco di Mirabella Eclano, ha seguito la vicenda dall’inizio ma in questo caso ha chiesto l’aiuto della ragazza in modo tale da capire come muoversi meglio in ambiente estero.

Il primo cittadino ha espresso la volontà di voler collaborare con l’ambasciata italiana, purtroppo essendo una questione di diplomazia internazionale, è richiesta un’esperienza diversa, mirata a risolvere eventuali conflitti indesiderati.

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