Il presunto killer di Elena Raluca Serban è stato arrestato: la vittima dell’omicidio era stata sgozzata in un alloggio di Aosta che aveva affittato per motivi di lavoro.
Svolta nell’omicidio di Elena Raluca Serban, 32enne di origine romena trovata morta domenica 18 aprile con una profonda ferita al collo in un alloggio ad Aosta. La polizia ha arrestato il presunto assassino, un uomo di 36 anni della Sardegna, mentre tentava di rientrare nell’isola da Genova. L’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.
Secondo quanto ricostruito il 36enne sardo, originario di Sorso (Sassari), dopo aver ucciso la vittima avrebbe lasciato la Valle d’Aosta e si sarebbe spostato in diverse città del nord per poi rifugiarsi nel capoluogo ligure. L’uomo aveva già precedenti per tentata violenza sessuale, che l’aveva portato a una condanna di 4 anni di carcere. Il presunto killer era ricercato da giorni dalle forze dell’ordine poiché “gravemente indiziato” di essere l’autore del delitto.
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Il corpo senza vita di Elena Raluca Serban era stato trovato domenica scorsa dalla sorella Aleksandra, che aveva dato immediatamente l’allarme. La vittima si trovava nel bagno dell’appartamento, situato in un palazzo del centro storico di Aosta, e aveva la testa riversa su un tappetino intriso di sangue. Come ricostruito dalle indagini, l’omicidio è avvenuto tra il pomeriggio e la serata di sabato 17 aprile: la donna, morta a causa di una profonda ferita alla gola, è stata aggredita alle spalle probabilmente da qualcuno che lei stessa aveva fatto entrare.
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Sulla porta d’ingresso dell’alloggio non era infatti stato trovato alcun segno di effrazione. L’arma del delitto, che secondo gli inquirenti è un coltello, non è stata trovata. L’uomo arrestato sarebbe stato incastrato dai filmati delle telecamere di sorveglianza della zona. Durante le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Luca Ceccanti, è finita al vaglio la vita privata della vittima, che come riferito da sua sorella si era trasferita a marzo in Valle d’Aosta per motivi di lavoro. Adesso sarà l’inchiesta a stabilire i motivi che hanno spinto l’assassino a ucciderla.
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