In occasione della Giornata della Terra, anche il presidente degli Stati Uniti Biden ha lanciato il suo invito affinché gli sforzi per invertire la rotta sul cambiamento climatico acceleri per via di una forza propulsiva che coincide con la cooperazione internazionale.
Il tentativo di invertire la rotta dell’andamento climatico del pianeta Terra non è una operazione semplice e realizzabile nel breve periodo. I grandi ritardi, specie da parte delle superpotenze hanno negli ultimi decenni provocato una divaricazione sempre più evidente e percettibile. Il protocollo di Kyoto, ormai ratificato più di 15 anni fa non ha permesso comunque di raggiungere alcuni obiettivi prefissati – e la stragrande maggioranza delle opportunità di risanamento sono state spesso vanificate da uno sguardo proiettato verso i profitti, piuttosto che verso un cambiamento reale e sostenibile, non solo tutela ambientale ma anche in quella del lavoro che sovente è stata sotterrata per lasciar spazio ad altre strutture ancora oggi predominanti.
Il tempo rimasto per il cambio di rotta sembra essersi ridotto soprattutto nell’ultimo decennio, quando gli effetti del “malessere” del pianeta Terra sono diventati per tutti percettibili a tal punto da diventare una delle istanze più importati socialmente e politicamente.
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Biden in occassione della Giornata Mondiale della Terra ha indotto un summit virtuale sul con 40 capi di stato e di governo. Annunciando anche il nuovo obiettivo degli Usa, un taglio delle emissioni fra il 50 e il 52% entro il 2030. Un progetto ambizioso che come ha ribadito più volte il presidente degli Stati Uniti, sarà possibile solo cooperando: “E’ il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori: dobbiamo agire. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme”, per poi ribadire “bisogna agire ora. Gli Stati Uniti non stanno aspettando”.
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Al summit ha preso parte anche il presidente del Consiglio Mario Draghi che ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti e ha poi affermato come l’Italia è pronta a cooperare: “Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Biden”, citando un “un totale cambio” di politica sull’ambiente rispetto e naturalmente, in modo sottointeso, alla precedente amministrazione Trump – “abbiamo fiducia sul fatto che insieme possiamo vincere questa sfida“, ha affermato Mario Draghi nell’intervento al summit sul Clima. “L’Italia è un Paese bellissimo ma molto fragile. La battaglia per il cambiamento climatico è una battaglia per la nostra storia e per il nostro paesaggio. Ci dedicheremo alla sostenibilità e, allo stesso tempo, avremo un approccio multilaterale” – “Come presidenza del G20 uno degli obiettivi principali è poter prendersi cura del Pianeta” Come G20 “abbiamo una responsabilità speciale per far sì che potremo raggiungere gli obiettivi degli Accordi di Parigi. La presidenza italiana ha proposto di organizzare una riunione ministeriale sul clima e l’energia”. “Mentre lottiamo contro la pandemia non possiamo dimenticare le altre crisi” come quella del clima. “Dobbiamo cambiare il modo di lavorare e dobbiamo farlo rapidamente. Il Piano per la Ripresa dalla pandemia ci offre un’opportunità unica, quella di trasformare le nostre economie e realizzare un’economia più verde e inclusiva. Il nostro obiettivo è sostenere la transizione sostenibile in Europa e fare in modo che l’Ue raggiunga la neutralità climatica per il 2050”.
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Il premier ha poi ricordato come con “l’accordo Parigi ci siamo impegnati a ridurre il riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi, a livelli preindustriali” ma “quello che abbiamo fatto è insufficiente”. “In Europa abbiamo lanciato un piano da 750′ miliardi di euro, chiamato Next Generation Ue. Uno degli obiettivi del Piano è supportare la transizione ambientale in Europa. Il 10% del piano europeo, circa 70 miliardi di euro, andrà in investimenti in infrastrutture green, economia circolare e mobilità sostenibile solo in Italia”.
L’invito al summit era stato accolto anche dal presidente cinese Xi Jinping che intervenendo ha parlato di “impegno per lo sviluppo di una economia verde”. Macron ha detto che il “2030 è il nuovo 2050”, puntando come Biden a obiettivi entro questo decennio. Dall’altra parte però l’attivista Greta Thunberg teme che questo non sia abbastanza e ha detto che gli obiettivi che i leader mondiale di sono prefissati sono “largamente insufficienti” e che “Non possiamo accontentarci di qualcosa solo perché è meglio di niente” – “siamo già indietro di decenni”.