Per accelerare procedure e interventi del Superbonus 110%, il Parlamento ha pensato alla proroga delle agevolazioni fino al 2023 e alla semplificazione delle verifiche con certificazioni di conformità accessibili più rapidamente.
In attesa del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) il Parlamento ha indicato le linee guida per aggiornare il Superbonus 110%, la misura di incentivazione introdotta dal decreto Rilancio del 19 maggio 2020 che punta a rendere più efficienti e più sicure le proprie abitazioni. Il provvedimento permette ai cittadini di effettuare lavori a costo zero ed è caratterizzato da due tipologie di interventi: il Super Ecobonus, che agevola i lavori di efficientamento energetico, e il Super Sismabonus, che incentiva quelli di adeguamento antisismico.
Coloro che usufruiscono del Superbonus 110% possono decidere di esercitare l’opzione dello sconto in fattura. In quel caso l’impresa che ha effettuato i lavori applica uno sconto fino al 100% del valore della fattura e il cittadino effettua così i lavori senza alcun esborso monetario. In questo modo l’impresa si vedrà riconoscere un credito d’imposta pari al 110% dell’ammontare dello sconto applicato.
In alternativa, il cittadino può sempre sostenere direttamente il costo dei lavori e decidere poi se utilizzare la detrazione in compensazione per pagare meno tasse o cedere il credito d’imposta a terzi. La detrazione è riconosciuta nella misura del 110%, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo e per le spese sostenute nel 2022 in 4 quote annuali di pari importo, entro i limiti di capienza dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi.
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Per poter godere dell’Ecobonus è necessario effettuare almeno un intervento trainante, ossia relativo all’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, alla sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, alla sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari, che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Successivamente il beneficiario può decidere di effettuare anche gli interventi trainati, come la sostituzione degli infissi, le schermature solari, l’installazione di impianti fotovoltaici, dei sistemi di accumulo, delle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, degli impianti di domotica, e molto altro. L’insieme degli interventi trainanti e trainati deve comportare un miglioramento minimo di almeno due classi energetiche, dimostrato con un’attestazione di prestazione energetica.
Per poter godere del Super Sismabonus è invece sufficiente eseguire un intervento di adeguamento antisismico. In questo caso, è possibile usufruire della detrazione al 110% anche per l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Sull’agevolazione sismica non ci sono limiti sul numero delle abitazioni ristrutturabili, ma per poter godere della detrazione al 110% l’edificio deve essere situato nelle zone sismiche 1, 2, 3.
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Secondo le linee guida approvate da Camera e Senato è prevista fino al 2023 la proroga del Superbonus 110%, oltre a un’aliquota unica del 75% che permette di razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico. L’estensione della misura sarebbe valida indipendentemente dall’avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno di vigenza dell’incentivo.
Il fine dell’aggiornamento delle agevolazioni è soprattutto quello di semplificare le procedure, in particolar modo quelle relative alle verifiche delle regolarità urbanistiche degli edifici e delle singole unità immobiliari. Fino ad ora per via dell’eccessiva burocrazia, come reso noto dall’Ance, tali verifiche hanno causato significativi rallentamenti nella richiesta della detrazione fiscale. L’ottenimento della certificazione stava infatti richiedendo talvolta anche un’attesa di oltre quattro mesi.
Per accelerare gli interventi per il Superbonus 110% è stata dunque proposta la sostituzione della certificazione di conformità con una Cila asseverata, ossia una semplice comunicazione di inizio degli interventi. Tra le proposte avanzate c’è anche quella di un certificato di conformità (esclusivamente sull’assenza di abusi edilizi e sul rispetto delle prescrizioni urbanistiche) che andrebbe a eliminare l’obbligo per i tecnici di attestare alcuni dati relativi allo stato legittimo dell’immobile.
Per la semplificazione delle procedure, il Parlamento avrebbe pensato anche allo sviluppo di un portale unico in cui contribuenti e professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie. Tutte le novità relative al Superbonus 110% saranno comunque comunicate nel sito dedicato del governo.
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