Contro i liguri i soliti noti. Italiano risparmia Nzola
Spezia-Inter, dove vederla
Spezia-Inter, dove vederla
Spezia-Inter, dove vederla – Niente turnover. Questa è la scelta di Antonio Conte, che pur di portare a casa lo scudetto il prima possibile, tenterà di chiudere il discorso campionato già i primi di maggio, avvalendosi degli stessi undici che hanno affrontato e pareggiato conto il napoli al Diego Armando Maradona domenica sera. L’unica differenza sarà il ritorno di Perisic titolare, ma poco importa in uno schema così consolidato come quello del tecnico nerazzurro. L’avversaria di questa sera, allo Stadio Picco, lo Spezia di Vincenzo Italiano, che nel corso della stagione è già andato oltre le aspettative, ma che matematicamente non è ancora salvo e deve provare a racimolare più punti possibili anche con le grandi, esattamente come ha già fatto battendo il Napoli o, più recentemente il Milan di Stefano Pioli. La partita nasconde quindi dei tranelli (diretta tv dalle 20:45 su Sky Sport Serie A e Sky Sport canale 252), ma sembra più che un’impresa quella dei bianconeri liguri provare a fermare la corsa di una corazzata come l’Inter. Naturalmente il tecnico degli spezzini fa i suoi conti realistici, reputando più importante il confronto con lo spezia in programma sabato, per questo ha alla fine deciso di non convocare Erlic, Bastoni e Nzola, con quest’ultimo ancora non in perfette condizioni fisiche. I dubbi sulla formazione quindi ci sono, per quanto nella conferenza stampa della vigilia Italiano abbia detto di provare comunque a mettere in difficoltà la squadra di Conte, pur con i limitati mezzi tecnici a disposizione. Si rivede Saponara, uno dei giocatori più talentuosi, anche se è assente dalla sfida con il Parma del 27 febbraio. Con tutta probabilità andrà in panchina. Con il piede sull’acceleratore Conte vuole invece sfidare i record, perché con una vittoria questa sera, per esempio, centrerebbe con sei giornate d’anticipo il secondo miglior punteggio in classifica del post-triplete. In arrivo anche il rinnovo del contatto di Bastoni, scommessa vincente dello stesso Conte e ormai pilastro della difesa interista. Anche per gli stipendi di tutti gli alti la soluzione dovrebbe essere vicina, con l’ok entro la fine del mese, con il pagamento degli arretrati nelle prossime settimane, recuperando tanto marzo e aprile, quanto novembre e dicembre.
Così in campo
Per quanto concerne il campo, la sfida sembra avere un pronostico chiuso, ma i turni infrasettimanali sanno offrire sempre delle sorprese, soprattutto in un calendario compresso. La formazione dell’Inter titolare ormai è quasi conosciuta a memoria da tutti. Un immodificabile 3-5-2 che difenderà con il terzetto Bastoni, De Vrj e Skriniar davanti alla porta difesa da Handanovic, mentre in attacco ci saranno ancora una volta i soliti noti, Lukaku e Lautaro Marinez, con Sanchez che siederà di nuovo in panchina. Se il croato avrà spazio a sinistra, a destra viene invece riconfermato il marocchino Hakimi, che sembra aver ritrovato la sua condizione migliore. In mediana le mezzali titolari sono ormai l’Eriksen ritrovato e l’inamovibile Barella, mentre come regista non ci sono mai stati dubbi su Brozovic perno davanti alla difesa. Più incerti gli undici dei liguri, anche se Vincenzo Italiano riesce a fare spesso l’a differenza con l’approccio dei giocatori che schiera, al di là di quali nomi effettivamente scelga, con un gioco che non viene quasi mai denaturato né condizionato da assenti o presenti. A porta Provedel potrà contare su una retroguardia a quattro chiamata questa sera agli straordinari, mentre Ismajli e Terzi avranno l’arduo compito di fermare il bomber belga. Marchizza e Ferrer sulle fasce, mentre il centrocampo a tre sarà formato con tutta probabilità da Pobega, Ricci e Maggiore. In attacco il tridente del classico 4-3-3 sarà invece costituito da Farias, Piccoli e Gyasi. Dovranno tutti dare il massimo, per provare almeno a posticipare la festa dell’Inter. I nerazzurri non hanno alcuna occasione di perdere l’appuntamento con la storia, cercando di affrettare la pratica per quanto possibile, ma neanche il lasciarsi scappare nuovi record, tutti a vantaggio della carriera di Antonio Conte, che si riconferma quanto mai trascinatore delle squadre che prende in mano e riconduce alla vittoria.
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