In vista delle imminenti riaperture avvertimento del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Non significano un liberi tutti incondizionato”
Gli italiani mordono il freno in attesa dell’imminente riapertura di gran parte delle attività commerciali, tuttavia, nel corso del suo intervento alla giornata “Legalità, ci piace”, promossa e organizzata dalla Confcommercio, la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha ammonito: “Noi faremo i controlli e saremo particolarmente rigidi, perché non possiamo rischiare di buttare a mare quello che abbiamo finora”. Questo perché le riaperture “non devono significare un liberi tutti incondizionato. Auspico che possano rappresentare un progressivo ritorno e un rilancio delle attività produttive”. Infine, la titolare del Viminale ha lanciato l’allarme sul fatto che l’attuale contesto contrassegnato dalle enormi difficoltà economiche di famiglie e imprese sia di notevole interesse per le mafie.
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E proprio in vista delle riaperture, il ritorno a scuola e il nodo trasporti ieri si è tenuto un vertice tra il governo e le Regioni: oltre ai rappresentati degli Enti locali, hanno partecipato in videoconferenza anche i Ministri Gelmini, Bianchi, Speranza, Giovannini e Lamorgese. L’incontro alla vigilia del Consiglio dei Ministri sul nuovo decreto che indicherà il calendario e regole per le riaperture, atteso per oggi o giovedì. 11 Regioni e le Province di Trento e Bolzano puntano alla zona gialla. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al tavolo avrebbe detto: “Fiducia e prudenza per non vanificare gli sforzi fatti”.
Lamorgese: “Riaprire non significa un liberi tutti”. Ancora alto il numero dei morti
Il monito a non abbassare la guardia del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese trova conferma nel quadro epidemiologico che emerge dall’ultimo bollettino divulgato dal Ministero della Salute: nelle ultime 24 ore nel nostro Paese sono 12.074 i nuovi casi di positività al Covid contro gli 8.864 del giorno precedente ma su 294.045 tamponi, ben 148 mila in più rispetto al precedente monitoraggio.
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Il tasso di positività scende al 4.1%, impennata invece del numero dei morti, 390, a fronte dei 316 dell’altro ieri, per un totale di 117.633 vittime. Ancora in netto calo i ricoveri, con le terapie intensive che segnano -93, contro il -67 del giorno precedente, con 182 ingressi giornalieri mentre i ricoveri ordinari sono 487 in meno, 23.255 in tutto.