Daniele Sepe, è il compositore che racconta la musica attraverso il sassofono. Ha incantato tutti con il suo Capitan Capitone durante gli anni.
Famoso sassofonista e compositore italiano nasce nel 1960 a Napoli, sin dalla infanzia capisce che la musica sarà il suo destino, all’età di 16 anni parteciperà al disco “Tammurriata dell’Alfasud”.
A Napoli si diplomerà al Conservatorio di San Pietro a Majella, suonando il flauto, dopo comincerà ad avere alcune esperienze lavorative proprio suonando il flauto classico.
Qualche anno dopo, l’artista deciderà di cambiare strumento, per poi passare al sassofono diventando un turnista, nel 1990 realizzerà il primo album il quale verrà autoprodotto, Malamusica.
Mentre ne 1993 comincerà a collaborare coni 99 Posse, una band napoletana, con loro ci sarà la collaborazione con il brano Curre curre guagliò, sarà il brano più famoso del gruppo 99 Posse.
Inoltre il sassofonista avrà la stima del gruppo, per poi essere citato nel secondo singolo di successo, “Ripetutamente”. Il successo per il sassofonista arriverà tardi, infatti con il suo 4° album dal titolo”Vite perdite”, realizzato nel 1993 con Polosud Records.
Questo verrà distribuito poi in tutto il mondo con l’etichetta tedesca, Piranha, circa 3 anni dopo nel 1996 arriverà la sua prima antologia “Viaggi fuori dai paraggi”, mentre con “Lavorare stanca” si aggiudicherà una targa “Luigi Tenco” come miglior album in dialetto.
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Nel 1999 lavorerà al progetto “La notte del Dio che balla” tra i partecipanti ci saranno anche Teresa De Sio e Vinicio Capossela, mentre nel 2015 fonderà il collettivo “Capitan Capitone e i fratelli della Costa”.
Con questo complesso pubblicherà 3 album, nel 2019 è stato creato un album dedicato al sassofonista argentino Leandro “Gato” Barbieri, mentre nello stesso anno ha collaborato su alcuni arrangiamenti dell’album di Vinicio Capossela “Ballate per uomini e bestie”, il quale vincerà la “targa Tenco” come miglior album in assoluto.
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Inoltre il sassofonista ha collaborato con alcuni musicisti tra cui “La banda improvvisa”, Ensemble Micrologues, Stefano Bollani, Roberto Gatto e tanti altri registi cinematografici.
Il suo genere musicale è sempre stato ambiguo, infatti ci sono delle influenze tra reggae, folk, world music, jazz, rock fusion, blues e musica classica. Il suo modo da Frank Zappa di scrivere e fare arrangiamento lo ha resto famoso.
Il suo stile è universale ad ampio spettro, infatti il musicista si paragona al celebre regista Kubrick, cercando di fare tutti i generi in maniera consona, in modo tale da riuscire fare cose molto diverse tra di loro ma fatte bene.
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