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TV & Spettacolo

Sulla mia pelle: cosa c’è da sapere sul film su Stefano Cucchi

Published by
Giuliana Macaluso

“Sulla mia pelle”, Stasera, martedì 20 aprile Rai Movie (canale 24), in onda il film del 2018 ha vinto 4 David di Donatello e racconta una storia che va ricordata.

“Sulla mia pelle”, il film del 2018 di Alessio Cremonini, stasera su Rai Movie in prima serata, descrive gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2009 al Sandro Pertini di Roma pochi giorni dopo il suo arresto.

Presentato alla 75a edizione del Festival di Venezia, dove a fine proiezione ha ricevuto sette minuti di applausi, il film ha vinto quattro David di Donatello nel 2019, uno di questi all’interpretazione del protagonista, Alessandro Borghi.

dedica la serata al progetto di Rai Gold, Obiettivo Mondo. Giorgio Zanchini, in studio con Ilaria Cucchi e Daniele Vicari, parla di “Pace, Giustizia e Istituzioni Forti”, Obiettivo 16 dell’Agenda Onu 2030. Alle 21.10 andrà in onda “Sulla mia pelle” diretto da Alessio Cremonini. Alessandro Borghi interpreta Stefano Cucchi e Jasmine Trinca sua sorella Ilaria.

Dopo il film, intorno alle 22.55, il giornalista Giorgio Zanchini con Ilaria Cucchi e Daniele Vicari, regista del film “Diaz – Non pulire questo sangue”, incentrato sui fatti del G8 di Genova, riflettono su quanto il cinema abbia contribuito a formare una coscienza civile su alcuni temi delicati come la giustizia e gli abusi di potere.  E ancora Daniele Vicari sottolinea come “Il dibattito pubblico che si crea attorno a certi film è vitale per la democrazia, perché costringe tutti a misurarsi con i fatti raccontati, con tutta la libertà che questa forma d’arte concede”.

I processi dopo la morte di Stefano Cucchi

“Sulla mia pelle” documenta con efficacia una storia che va ricordata e raccontata. Dopo dieci anni di complesse vicende processuali, di lotta per la giustizia che ha preso il volto della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, solo il 14 novembre 2019 la Corte d’Assise di Roma ha condannato a 12 anni due carabinieri per omicidio preterintenzionale. Stefano Cucchi è stato ucciso mentre era in stato di detenzione, è morto in seguito ai pestaggi subiti in caserma dopo l’arresto.

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La vicenda raccontata stasera su Rai Movie

Il 15 ottobre 2009 Stefano Cucchi, geometra romano di 31 anni, viene fermato dalle forze dell’ordine e portato immediatamente in caserma per possesso di droga: 12 confezioni di varia grandezza di hashish (per un totale di 20 grammi), tre confezioni impacchettate di cocaina (di una dose ciascuna) e un medicinale per curare l’epilessia, malattia da cui Cucchi era affetto.

Viene decisa la custodia cautelare; il ragazzo prima dell’arresto e dell’arrivo in caserma non ha alcun trauma fisico. Il giorno dopo però, nel momento dell’udienza, il ragazzo ha difficoltà a camminare e a parlare e mostra inoltre evidenti ematomi agli occhi.  Stefano riesce a parlare con suo padre pochi attimi prima dell’udienza, ma non riferisce di essere stato picchiato.

Nonostante le precarie condizioni, il giudice fissa l’udienza per il processo che si dovrà tenere un mese dopo, e ordina sino a tale data una custodia cautelare presso il carcere di Regina Coeli. Dopo l’udienza le condizioni di Cucchi peggiorano ulteriormente. Il 16 ottobre, alle ore 23, viene condotto al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli, presso il quale vengono messe a referto lesioni ed ecchimosi alle gambe, al volto e all’addome. Viene quindi consigliato il ricovero, che però il paziente rifiuta, venendo quindi ricondotto in carcere.

Nei giorni successivi, per l’aggravarsi delle sue condizioni, Stefano Cucchi viene trasferito al reparto detenuti dell’ospedale Sandro Pertini, dove egli muore all’alba del 22 ottobre: al momento del decesso pesa solamente 37 chilogrammi. Dopo la prima udienza i familiari cercano a più riprese di vedere, o perlomeno conoscere, le sue condizioni fisiche senza successo: essi hanno nuovamente notizie del proprio congiunto solo quando un ufficiale giudiziario si reca presso la loro abitazione per notificare l’autorizzazione del magistrato ad eseguire una autopsia.

Da quel momento sarà la sorella Ilaria a battersi per la verità riguardo suo fratello. Per ricordare la vicenda di Stefano Cucchi è riuscita a far intestare una strada a suo nome, lo annuncia in un post su Facebook:

Una Via intitolata a Stefano.
Grazie Michele Conia. Grazie Comune di Cinquefrondi.
Vi voglio bene

Pubblicato da Ilaria Cucchi su Martedì 6 ottobre 2020

 

 

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