In vista del ritorno in aula al 100% l’immunologo Abrigani ha proposto i test salivari per gli studenti per scongiurare il rischio degli assembramenti
Da oggi sono tornati in aula 6 milioni e 850 mila studenti sugli 8.5 milioni iscritti alle scuole statali e paritarie: 291 mila in più rispetto alla scorsa settimana, tutti della Campania che da oggi non è più in zona rossa mentre sono 1 milione e 857 mila quelli ancora in DAD, didattica a distanza. Dunque, si avvicina sempre più il traguardo del 100% degli studenti in presenza anche se “la scuola è un luogo naturale di assembramento. Se si torna al 100%, in molte aule non sarà possibile rispettare il metro di distanziamento. In questo caso la scuola si vedrà costretta a ridurre la presenza dei ragazzi e alternarla alla Dad facendo rotazioni. Bisogna valutare questo rischio”. Così il Presidente Anp, Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. “Col rientro il 26/4, 3 su 4 del personale scolastico ha ricevuto la prima dose ma la sospensione del piano vaccinale alla scuola interessa 1.5 milioni di persone”, ha aggiunto.
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Una soluzione potrebbe essere quella indicata, nel corso di un colloquio con il quotidiano “La Repubblica”, dall’immunologo dell’Università degli Studi di Milano, nonché membro del Comitato Tecnico-scientifico, Sergio Abrignani: “Test salivari rapidi sugli studenti e i vaccini renderanno la scuola ancora più sicura”. Certo, ha precisato, “sarà il governo a decidere ma in due o tre settimane si potrebbe partire con i test salivari perché costano poco e sono efficaci al 95% e si possono usare anche all’ingresso di cinema e teatri. Come accade negli Usa, in Germania dove se ne fanno milioni alla settimana e servono anche per far ripartire l’economia”.
Intervenuto ieri pomeriggio a “Mezz’ora in più”, talk condotto da Lucia Annunziata e in onda sulle frequenze di Rai 3, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto della situazione epidemiologica invitando alla cautela e al rispetto delle misure anti-contagio da Covid anche se si vedono i primi frutti della campagna vaccinale:
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“Dobbiamo tenere insieme due parole: fiducia e prudenza. Siamo entrati in una fase diversa grazie alla campagna vaccinale: in 3 giorni sono state somministrate un milione di dosi, 15 milioni totali. Siamo in condizione di costruire una road map con un passo alla volta, con un compromesso e con equilibrio. I dati ci parlano di una fase diversa, ma non ci sarà una fase “x” dove tutte le misure scompariranno – ha messo in guardia – Abbiamo scelto di ripartire dalla scuola, architrave della nostra società, ma serve ancora prudenza: rispettare le misure“.
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