Nel carcere di Velletri, in provincia di Roma, un uomo attende l’uscita in cortile dei compagni di cella per l’ora d’aria, poi si avvolge in un lenzuolo in fiamme.
Nella prima mattinata di giovedì 15 aprile, un detenuto di 55 anni ristretto presso il carcere di Velletri si è avvolto in un lenzuolo dandosi fuoco. A darne notizia sono i sindacalisti del Sindacato Polizia Penitenziaria, Carmine Olanda e Ciro Borrelli, che da sempre denunciano le difficili condizioni di vita che si vivono nei Penitenziari.
Il detenuto si è dato fuoco verso le ore 9, mentre l’Agente C. B. responsabile della Sezione mandava gli altri detenuti presso il cortile passeggio, per consentire loro le ore d’aria previste dalle normative vigenti. Il detenuto ha aspettato che i suoi compagni di cella si recassero nel cortile passeggio per poi compiere il gesto estremo.
I sanitari del carcere hanno diagnosticato al detenuto ustioni su tutto il corpo, ma escludono il suo pericolo la vita.
Dal Sippe, il sindacato di polizia penitenziaria, i complimenti ai due agenti intervenuti: “Come sindacato – fanno sapere in una nota Carmine Olanda e Ciro Borrelli, del Sippe – ci congratuliamo con gli agenti per avere dimostrato ancora una volta elevata capacità professionale. Ci appelliamo al Ministro della Giustizia affinché prenda provvedimenti immediati sulla riforma della giustizia e soprattutto su come devono essere gestiti i Penitenziari. La Polizia Penitenziaria non può più accettare di lavorare sotto organico”.
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L’uomo malato di cancro, non sarebbe nuovo a gesti estremi. Già alcuni mesi fa aveva tentato il suicidio come forma di protesta, perché, a suo giudizio, non riceverebbe adeguate cure mediche.