Lupo Cecoslovacco, i militari della Sezione Operativa Centrale del Raggruppamento Carabinieri Cites hanno sequestrato 23 esemplari di lupi ibridi cecoslovacchi.
La perquisizione è stata emanata dalla Procura della Repubblica di Viterbo, il sequestro è avvenuto in un allevamento di Cani Lupo Cecoslovacchi.
Ben 23 esemplari sono stati sequestrati dal proprietario, le caratteristiche genetiche sono state ricondotte a lupi selvatici, e ad alcuni incroci con la specie sia canina che mammifera.
Il lupo selvatico è tra le specie protette dalla Convenzione di Washington – Cites, e soprattutto dalla legge n. 157 del 1992, la quale tutela la fauna selvatica.
Il lupo selvatico rientra anche nella categoria degli animali pericolosi, per il quale è possibile allevarlo solamente sotto una specifica autorizzazione. Il reato è quello di detenzione illegale di specie particolarmente protetta, la loro tenuta è protetta dalla Cites nel caso in cui vivano in condizioni non compatibili all’ambiente ideale naturale.
Tra gli esemplari sequestrati ci sono 3 femmine e 9 cuccioli, i quali sono stati trasferiti subito presso il “Parco Faunistico Monte Amiata”. Hanno partecipato al sequestro anche gli agenti dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, i quali hanno fornito un contributo essenziale per riconoscere la specie.
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Lupo Cecoslovacco, attualmente ci sono 100 allevamenti di cani lupo cecoslovacco
La specie è di taglia medio-grande e appartiene al gruppo dei cani pastori e bovari, l’attività dei Carabinieri Forestali ha scoperto l’allevamento illecito che cercava di incrociare i cani di razza lupo cecoslovacco con esemplari di lupo selvatico.
In questo modo si cercava di migliorare le caratteristiche genetiche e morfologiche, i cuccioli nati da questi incroci arrivano anche a costare sui 3000 euro.
Tutti gli esemplari erano destinati alla vendita per privati o persone che potenzialmente potevano creare un pericolo per l’incolumità pubblica, dato dal fatto che non sapevano di acquistare un cane che ha avuto incroci con lupi selvatici, in futuro avrebbero sviluppato forti caratteristiche di selvaticità.
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L’attività illecita non faceva altro che alimentare l’acquisto di animali clandestini, in modo da guadagnare senza dichiarare nulla allo Stato.
L’operazione dei Carabinieri del Cites di Roma è stata battezzata “Cappuccetto Rosso”, la persona responsabile dell’allevamento è stata deferita all’autorità giudiziaria.