Senza navigatore, mezzi pubblici o altre facilitazioni. Elia Origoni è la giovane guida naturalistica che sta percorrendo in solitaria il Sentiero Italia del Cai.
A piedi e a remi: sono gli unici mezzi che Elia Origoni utilizzerà per attraversare l’intera Italia. 8 mesi, 400 tappe e 7 mila chilometri di lunghezza attendono il giovane che percorrerà il Sentiero Italia del Cai, un cammino recentemente ripristinato, tra i più lunghi del mondo e che attraversa le due grandi dorsali della nostra penisola.
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“Classe 1991, portato fin da piccolo in montagna, principalmente nelle alte valli trentine, nella val d’Ossola e nel Varesotto, mi è stato insegnato come ammirare la natura, amarla e rispettarla nel profondo” si legge sul blog personale di Elia. Cresciuto fin da piccolo tra le vette, il rapporto con la natura si consolida dopo 13 anni di scautismo. Nel 2015 parte per il suo primo viaggio in solitaria e attraversa l’arco alpino totalmente a piedi, da Vienna a Genova.
Una passione, la sua, talmente forte e così costruttiva che Elia non vuole tenere solo per sé ma vuole condividerla anche con gli altri. Per questo “a luglio 2018 ho affrontato le selezioni per accedere al corso di formazione di Accompagnatore di Media Montagna e, successivamente, ho intrapreso il percorso di formazione durato un anno e concluso con gli esami regionali ad ottobre 2019” si legge ancora sul suo blog.
Attualmente è in viaggio in solitaria per percorrere l’intero stivale, dalla Sardegna al Friuli, seguendo il Sentiero Italia, un percorso lungo 7 mila chilometri, riabilitato solo ultimamente dal Club Alpino Italiano (Cai). La sua avventura è partita l’8 febbraio di quest’anno da Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, poi è stata la volta della Sicilia raggiunta con una canoa e qui di nuovo a piedi per risalire l’intera penisola. L’avventura di Elia è patrocinato dal Cai per la parte a terra, lungo le tappe del Sentiero Italia, e dalla Federazione italiana Canottaggio per la strada via mare.
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Origoni sta viaggiando in completa autonomia e autosufficienza, con tutte le provviste necessarie, dal cibo, alla tenda, fino ai pannelli solari. Sprovvisto di qualunque strumento per la navigazione, sta percorrendo il sentiero come un’avventura autentica e primordiale. Si affida infatti alla sola forza delle sue gambe e delle sue braccia. Il suo viaggio è diventato un esempio di sostenibilità e il rispetto per l’ambiente. “Il principale messaggio che vorrei trasmettere con questa avventura è quello del rispetto per la natura, e per un ambiente delicato e prezioso: l’impatto del nostro andare in montagna deve essere sostenibile, i posti che incontriamo sono unici, favolosi e abbiamo la responsabilità di mantenerli così. Oggi più che mai dobbiamo imparare a soddisfare i nostri desideri di fuga dalla città, con rispetto” dice Elia.
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