Cosa sapere su Angela Iantosca, scrittrice, giornalista di successo e inviata de “La vita in diretta”.
Nata a Latina nel 1978, dopo una laurea in Scienze Umanistiche conseguita presso l’Università La Sapienza, Angela Iantosca diventa dapprima giornalista e poi scrittrice. Dal 2003, infatti, collabora con diverse testate nazionali, e successivamente si è dedicata all’arte della scrittura, con racconti e saggi impegnati, volti a raccontare la vita dei più deboli.
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Dopo aver curato alcuni servizi per “L’aria che Tira”, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, Angela Iantosca si sposta sulle reti Rai, prendendo servizio dal 2014 a “La Vita in Diretta”, attualmente condotta da Alberto Matano su Rai Uno. Oltre all’attività giornalistica in tv, la Iantosca cura contemporaneamente anche la scrittura. È stata infatti autrice di numerosi saggi, racconti e inchieste, volte a raccontare in particolare il mondo della mafia e della droga.
Tra le sue opere spuntano Onora la madre – storie di ‘ndrangheta al femminile, edito da Rubbettino nel 2013, in cui la giornalista racconta il ruolo delle donne sempre più protagoniste nel settore criminale. Un’inchiesta che la giornalista aveva in mente da quando aveva 17 anni, quando ha incominciato a far parte di gruppi e associazioni antimafia. Con l’attività da giornalista, il progetto ha preso sempre più forma, arrivando a creare un libro in cui si ragiona su quanto la ‘ndrangheta sia un fenomeno contraddittorio al suo interno, diviso tra il ruolo lasciato agli uomini e quello lasciato alle donne.
In una recente intervista, l’autrice ha raccontato che anche se “la struttura della ‘ndrangheta è di per sé patriarcale” gli uomini sono fortemente “dipendenti dal pensiero e dalle decisioni delle donne” in quanto hanno il compito di educare i figli, ovvero gli “eredi” dei clan. E per amore dei figli, “la donna di ’ndrangheta protegge, minaccia, ordina omicidi, ma può anche, in rari casi ancora, diventare una preziosa collaboratrice di giustizia” spiega ancora la Iantosca.
Sempre sul tema della ‘ndrangheta, al giornalista ha anche pubblicato Bambini a metà. I figli della ‘ndrangheta pubblicato nel 2015 da Giulio Perrone editore, con il quale è stata finalista del Premio Piersanti Mattarella 2016 e vincitrice del Premio Speciale Onlus Memoria nel Cuore. Nel libro la giornalista scava ancora di più nei rapporti familiari della mafia calabrese e dona voce, per la prima volta, alla situazione a cui sono costretti i figli di uomini e donne d’onore.
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Tra le sue opere più recenti troviamo Gli eroi di Leucolizia, uscito nel 2020, dove la giornalista continua a trattare contemporaneamente il tema della mafia. Questa è un’inchiesta volta a raccontare il fenomeno ai bambini, con il loro linguaggio preferito, quello delle favole. “Volevo parlare ai bambini e ho pensato che questo fosse il modo migliore, più immediato, per far passare concetti importanti. È necessario sin dalle prime ore di vita cominciare a trasmettere i veri valori: rispetto della diversità, inclusione, bellezza, educazione, studio, cultura, Costituzione, leggi, deboli, Natura” spiega la giornalista. Un libro, tuttavia, indirizzato anche agli adulti “poiché le favole hanno più piani di lettura”.
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