Valeria Sturba: cantante e musicista, la carriera e l’incontro con Vincenzo Vasi

Cosa sapere sulla polistrumentista Valeria Sturba: cantante e musicista, la carriera e l’incontro con Vincenzo Vasi.

(screenshot video)

Classe 1991, diplomata in violino nel 2010 presso il conservatorio di Pescara, Valeria Sturba è sicuramente una delle musiciste e sperimentatrici più apprezzate d’Italia. La sua musica è capace di uscire anche fuori dai confini nazionali, grazie alla partecipazione a importanti festival che si svolgono in giro per l’Europa. Grande suonatrice del theremin, ha incontrato Vincenzo Vasi in OoopopoiooO, un progetto molto apprezzato dalla critica.

Ti potrebbe interessare anche -> Vincenzo Vasi: la carriera del musicista virtuoso del theremin

Ma ben prima di questo suo incontro con il maestro Vincenzo Vasi, ha avuto la possibilità di confrontarsi con il mondo della musica elettronica e sperimentale. I suoi live sono un’immersione sonora che conquista e trascina il pubblico in un viaggio davvero intrigante. Tra le sue collaborazioni, John De Leo, ex voce dei Quintorigo, poi ancora Tristan Honsinger e Mauro Ottolini, Cristina Donà e Giancarlo Schiaffini.

Ti potrebbe interessare anche -> Lisetta Oropesa: Violetta nella Traviata di Mario Martone

Cosa sapere su Valeria Sturba, cantante e sperimentatrice molto apprezzata

Ha fatto parte del quartetto “The Assassins” di Francesco Cusa e ha collaborato con lo scrittore Stefano Benni. Nelle sue performance, oltre al theremin, suona elettronica, looper, effetti, giocattoli. Abruzzese di nascita, ma trapiantata a Bologna dopo il conservatorio, arricchisce con la sua musica i live di molti cantautore italiani del panorama emergente e indipendente. Tra gli altri, ha suonato per Cesare Livrizzi, Federico Sirianni, Germano Bonaveri, Paolo Fiorucci, Daniele Faraotti.

Polistrumentista, cantante e compositrice, Valeria Sturba è insomma amatissima dalla critica per i suoi live in cui theremin e voce si fondono e si confondono con gli altri strumenti che entrano in scena, come se fossimo sul palcoscenico di un teatro. Anche le sonorità sono le più variegate, si passa dal tango al rock fino appunto alle atmosfere più elettroniche senza trascurare l’elemento cantautorale.

Gestione cookie