In India l’impatto della pandemia da Covid-19 è stato devastante, solo nelle ultime 24 ore si sono registrati nel paese oltre 200 mila contagi. Tra il 12 e il 14 aprile però la paura del contagio non ha fermato la partecipazione di alcune folle di devoti e il bagno nel Gange.
Più di mille persone sono risultate positive al Covid in ad Haridwar, una città nel nord dell’India meta del celebre pellegrinaggio induista del Kumbh Mela. Le autorità locali avevano rese note le difficoltà nel gestire le folle di devoti che in questo periodo e ogni tre anni, raggiungono milioni di persone. Nell’arco dei tre giorni di celebrazioni più di mille persone sono risultate positive e gli esperti non escludono che il focolaio possa ancora espandersi vista la mole di gente presente sulla riva del fiume.
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Il governo non aveva vietato le manifestazioni religiose, forse per la paura di perdere consensi da quella parte di società di fede induista e a prendere la decisione sembra essere stato il primo ministro indiano Narendra Modi. Il pellegrinaggio ad Haridwar ha una durata di 40 giorni ma le due giornate e il bagno di rito sono i momenti cardine della manifestazione religiosa e quelli di maggiore affollamento della riva del Gange.
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Per partecipare alla manifestazione religiosa i devoti dovevano presentare un tampone negativo, regola difficile da far rispettare, così come la distanza sociale che le autorità non sono riuscite a gestire per il grande flusso di devoti. L’India passa così ad essere il paese al momento più colpito, superando persino Stati Uniti e Brasile.