Covid e riaperture: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi ovvero un fuoco unico contro un obiettivo comune del Governo Draghi.
In principio fu Giorgia Meloni che su Facebook annuncia che Fratelli d’Italia si appresta a presentare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della salute Roberto Speranza. La leader di Fratelli d’Italia ritorna a cavalcare un suo vecchio cavallo di battaglia, scagliandosi contro un ministro che da sempre ritiene “incompetente ed inadeguato”. Secondo la leader di Fratelli d’Italia, rappresentante dell’unica forza di opposizione, Roberto Speranza è il simbolo della disastrosa gestione dell’emergenza contro la pandemia di Covid – 19, delle chiusure continue definite dalla Meloni assolutamente insensate.
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Per tale motivo sarà presentata da parte di Fratelli d’Italia una mozione di sfiducia, che sarà anche uno strumento per valutare chi ancora proverà a difendere l’operato del ministro e chi, invece, si schiererà al fianco del partito della Meloni. Non sarà che la Meloni con questa operazione intenda stanare Matteo Salvini? Il suo obiettivo può essere quello di mettere in seria difficoltà il collega del centrodestra che, al contrario di lei, appoggia il governo Draghi?
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Matteo Salvini è da sempre la variabile impazzita del neonato governo Draghi. Pur di far parte del governo guidato dall’ex governatore della Banca d’Italia, ha abbracciato entusiasticamente le idee europeiste e mandato giù altri bocconi amari che viaggiavano in direzione esattamente opposta rispetto ad altre sue idee – guida. Lo ha fatto perché era quello che chiedeva la base del suo partito. Occorreva entrare nel governo Draghi perché era indispensabile avere voce in capitolo per quanto riguarda il Recovery Plan, ovvero i denari che l’odiata Europa affiderà all’Italia per ripartire dopo la pandemia.
Salvini è un altro leader che un giorno sì e l’altro pure non smette di attaccare il ministro Speranza, ma che, al momento, non può prendere decisioni nette, perché lui, al contrario della Meloni, del governo è parte integrante. Può dire che governare con il PD e con Speranza non è affatto facile, ma ora, non si può fare altrimenti. Del resto anche il premier Draghi a riguardo è stato chiarissimo, Speranza l’ha scelto lui e da lì non si muove. Per la buona pace della Meloni e di Salvini.
Il leader della Lega è poi ritornato a parlare della necessità del sostegno alle imprese schiacciate dal peso della crisi provocata dalla pandemia. Ha ribadito che la richiesta che la Lega porterà nel pomeriggio al presidente Draghi è che tutti i denari previsti dal decreto imprese vadano direttamente nelle tasche dei lavoratori autonomi, partite IVA, artigiani, commercianti. Analizzare attentamente tutti i costi fissi come mutui, affitti, bollette, Imu, Tari e permettere loro di ripartire. Dopo si metterà sul tavolo il tema delle riaperture attraverso un calendario preciso, serio, organizzato. Un graduale ritorno al lavoro ed alla vita, come tiene a sottolineare il leader leghista.
Come non bastassero gli attacchi diretti di Giorgia Meloni e Matteo Salvini al ministro della Salute Roberto Speranza, un’altra voce si leva contro il ministro del governo Draghi. Anche qui nessuna novità dato che l’attacco parte del deputato Vittorio Sgarbi, che minaccia il ministro dicendo che un giorno il suo operato sarà giudicato da un tribunale “perché ha causato gravi situazioni di disagio e perfino di morte.”Queste gravi situazioni di disagio, secondo il critico d’arte, sono derivate dalle forzate clausure con le quali il governo ha costretto gli italiani a rimanere chiusi in casa, impedendo loro di uscire all’aria aperta.
La diretta conseguenza è stata che tanti di loro si sono ammalati.Come si può facilmente intendere da tutte queste dichiarazioni, la battaglia tra rigoristi, aperturisti e negazionisti è ancora drammaticamente lontana dalla sua conclusione. L’unica cosa che viene spontaneo chiedersi è che se sia questa la strada migliore per combattere, finalmente sconfiggere la pandemia e poter ripartite tutti insieme. In sicurezza.
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