La causa della morte di Leonardo da Vinci non è mai stata chiarita: diverse le ipotesi in merito. Scopriamo quali sono le teorie, dall’avvelenamento all’ictus.
Il 2 maggio del 1519 morì a 67 anni nel maniero di Clos-Lucé, ad Amboise, il più grande genio di tutti i tempi, Leonardo da Vinci. Pittore e scultore, ma anche scienziato e inventore, con la sua tecnica rivoluzionò totalmente l’arte rinascimentale e con i suoi studi nei campi più svariati contribuì a innovare la società moderna. Leonardo giunse in Francia nel 1517 alla corte di Francesco I, il quale onorò l’artista col titolo di “primo pittore, architetto e ingegnere del re”.
Circa dieci giorni prima di morire, il Genio del Rinascimento redasse il suo testamento disponendo di voler essere sepolto con una cerimonia funebre accompagnata dai cappellani e dai frati minori, oltre che da sessanta poveri. Al fedele allievo, Francesco Melzi, lasciò i suoi libri, contenenti tutto il suo sapere, oltre alla collezione dei disegni e del guardaroba. La volontà di redigere il testamento lascia supporre che l’artista e scienziato fosse consapevole di essere vicino alla sua dipartita.
Si dice che Francesco I, dopo aver appreso la notizia dell’imminente morte di Leonardo da Vinci, si lasciò andare a un pianto sconsolato. Secondo quanto raccontato da Giorgio Vasari, Leonardo da Vinci “spirò in braccio a quel re”. I due avevano instaurato un rapporto di grande stima e reciproco rispetto. Francesco I, innamoratosi della Gioconda, che l’artista portò oltralpe, offrì 4mila ducati per averla: la leggenda narra che Leonardo gli chiese di poterla tenere con sé fino alla fine dei suoi giorni.
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Le cause della morte del Genio rinascimentale non sono mai stata chiarite con certezza. Le ipotesi sono svariate. Secondo una prima teoria, Leonardo da Vinci potrebbe essere deceduto per avvelenamento da arsenico, contenuto nei pigmenti e inchiostri utilizzati per realizzare le sue opere d’arte; secondo un’altra ipotesi la causa risiederebbe invece nella gotta, una malattia caratterizzata da attacchi ricorrenti di artrite infiammatoria acuta con dolore, arrossamento e gonfiore delle articolazioni.
Alcuni studiosi avrebbero però individuato come causa della morte dell’artista un grave ictus. Le testimonianze scritte del tempo descrivono infatti Leonardo con una forma di paralisi alla mano destra, che lo costrinse a limitare i movimenti nei lavori del suo ultimo periodo in vita. Ci sarebbe anche un’ulteriore teoria medica, secondo cui il problema alla mano sarebbe derivato da una trauma del nervo ulnare. Ancora oggi, dunque, la morte di Leonardo da Vinci continua a essere un mistero.
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Il Genio del Rinascimento fu sepolto presumibilmente nella chiesa di Saint-Florentin, ad Amboise, come da lui espressamente richiesto nel testamento. Tuttavia la sua tomba fu violata durante le lotte religiose tra cattolici e ugonotti, e le sue spoglie furono disperse. Nel 1874 furono poi ritrovate alcune ossa attribuite a Leonardo, che vennero sepolte nella cappelletta di Saint-Hubert del castello di Amboise. Non c’è però alcuna certezza che i resti appartengano effettivamente a lui: le profanazioni potrebbero infatti aver confuso le sue spoglie con quelle di qualcun altro.
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