Leonardo da Vinci è stato un personaggio storico di tale grandezza che non poteva non essere un soggetto ricercato per le produzioni televisive.
Tra film e quelli che anni fa venivano chiamati romanzi sceneggiati, delle fiction ante litteram, in tanti si sono cimentati nel raccontare la vita di uno dei più grandi geni dell’umanità. Chi ha qualche anno in più, potrà ricordare uno sceneggiato televisivo che la RAI mandò in onda esattamente cinquant’anni fa.
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Il titolo era: “La vita di Leonardo da Vinci”, scritto e diretto da Renato Castellani. Era l’anno 1971. Leonardo fu interpretato dall’attore francese Philippe Leroy e per decenni l’immagine del genio toscano fu associata al volto dell’attore francese. Riscosse un grande successo televisivo e si sviluppò nell’arco di cinque puntate.
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Lo sceneggiato su Leonardo del 1971: cosa c’è da sapere
Fu un bellissimo ed articolato viaggio nella vita del genio toscano, dove tutti gli episodi salienti della sua vita furono rappresentati con dovizia di particolari, dai suoi primi passi nella bottega del Verrocchio, fino alla sua morte in terra di Francia. L’intera vita di Leonardo da Vinci fu descritta e rappresentata in maniera canonica, basandosi prevalentemente sulla biografia di Leonardo scritta da Giorgio Vasari nel suo Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori.
Altra perla, all’interno dello sceneggiato televisivo, la presenza del grande attore Giulio Bosetti splendida voce narrante nonché guida dei telespettatori durante la narrazione. Un’interessante curiosità di natura tecnica è rappresentata dal fatto che l’intero sceneggiato fu girato interamente a colori, nonostante la RAI non avesse ancora adottato tale sistema, che entrerà in vigore soltanto sei anni dopo, ovvero nel 1977.
Erano gli anni dei grandi romanzi sceneggiati, che fecero conoscere a milioni di italiani i grandi classici della letteratura italiana e mondiale o la vita di grandissimi personaggi storici, come appunto Leonardo da Vinci. I romanzi sceneggiati si possono definire i padri delle attuali fiction, anche se il tasso di qualità interpretativa di quelle produzioni che caratterizzarono la televisione italiana negli anni 60 / 70, è infinitamente superiore a quella odierna.