Fabio Concato, ha 67 anni è di Milano e crede ancora che la poesia adagiata su armonie orecchiabili, e il giusto talento possono dar forma ad un personaggio e una sensazione indimenticabili.
L’artista si emoziona anche alla semplice vista di una casa abbandonata, la normalità con il cantante diventa una sorta di poesia dietro l’angolo. Sin dai tempi di “Domenica bestiale” il cantante cerca di ricordare la sua sensibilità per le piccole cose.
Anche il cantante milanese si chiede quando riusciremo a conquistare di nuovo la nostra normalità, ha dichiarato che l’incertezza ci ha sempre ferito.
Questo perché si vorrebbe programmare qualcosa nelle proprie vite, dopo circa un anno di Coronavirus, tutti sono provati sia economicamente che psicologicamente.
La sua canzone “Umarell” durante la pandemia è piaciuta a quasi tutto il pubblico italiano, gli venne fuori in un pomeriggio all’improvviso. Ha dichiarato che la statuetta di Umarell lo guardava dal leggio del suo piano elettrico, dicendogli: “Bè allora ti metti a scrivere?”.
Tramite quella canzone è riuscito a commuovere il pubblico ricevendo l’Ambrogino d’Oro del 2020. Il cantante non si aspettava un successo del genere, infatti la canzone è nata in dialetto milanese, proprio per raccontare la solitudine del lockdown in una città come Milano.
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Per una volta il dialetto milanese è riuscito ad unire tutti gli italiani in una sola canzone, quello che ha spinto il cantante a scrivere quella canzone è stata anche la speranza di andare avanti.
Spende qualche parola circa la situazione attuale, affermando che un filo di speranza c’è proprio per via dei vaccini. Quest’anno tutti siamo più stanchi, la cronaca dei disagi per strada è indice di un disagio mentale collettivo di un’intera nazione.
A Gennaio è stato pubblicato il suo “Musico ambulante”, il doppio album che contiene tutti i suoi repertori in versione acustica, c’è anche il brano “L’Umarell”.
La musica in giro per i teatri sembra mancare molto al cantautore milanese, anche quella realizzata in studio. Tramite la tecnologia riesce a lavorare da remoto.
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La voce del brano l’Umarell è stata prodotta da un iPhone, incredibile ma vero. Per quanto riguarda la situazione dei teatri chiusi da più di un anno, afferma che si poteva fare di più.
Proprio perché secondo il cantautore italiano non avrebbero mai dovuto chiudere, tramite le giuste misure di sicurezza, i concerti live sarebbero potuti rimanere attivi.
La sua Milano rimane quella di sempre, e l’amore a prima vista, in cui ricorda i bei tempi passati negli anni ’70, dove la città era ingrigita dagli anni di piombo. Ma allo stesso tempo era attraversata da un moto di idee e culture diverse, si parlava e si faceva tanto cabaret, ricorda ancora gli anni con Giorgio Porcaro, passati in teatro.
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