Appello del Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli, ad affidarsi ai medici nella scelta del vaccino anti-Covid
“Sollecito tutti ad avere fiducia nella scienza e ad affidarsi ai medici per la scelta del vaccino“. E’ l’accorato appello del Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli. Per AstraZeneca “la raccomandazione di utilizzo per gli over 60 è legata a un orientamento di grande prudenza“. Il vaccino “funziona, unica vera via per uscire dall’emergenza. Grazie alla vaccinazione di tutti i medici la mortalità nella nostra categoria si è abbattuta del 95%. Ogni mese c’erano 40/60 decessi. A marzo 10, finora ad aprile 1“.
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Tuttavia, il responsabile del Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie della Cina, Gao Fu, ha dichiarato che “l’efficacia” dei vaccini cinesi “non è alta” e che pertanto, secondo quanto riferito dal quotidiano locale “South China Morning Post”, il gigante asiatico sta valutando diversi modi per “risolvere il problema”. Un’ipotesi sarebbe di calibrare meglio il dosaggio, cioè l’intervallo tra le due dosi o aumentare il numero di quest’ultime. Un’altra opzione è quella del “cocktail” di vaccini che usano diverse tecnologie. In Cina sono state somministrate 164.47 milioni di dosi secondo la Commissione Sanitaria Nazionale.
Covid, Ordine dei Medici: “Utilizzare tutti i vaccini”. Locatelli: “500 mila vaccinati al giorno non un sogno”
Come ogni domenica, per effetto del minor numero di test effettuati, in calo i nuovi contagi nel nostro Paese: nelle ultime 24 ore sono 15.746 i nuovi casi di positività al coronavirus, contro i 17.567 del giorno precedente e 331 decessi a fronte dei 344 di ieri. Ancora in discesa i ricoveri nelle terapie intensive, meno 3 nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, 175 quelli quotidiani. Intanto, Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico, si mostra fiducioso rispetto all’obiettivo dei 500 mila vaccinati al giorno, giudicandolo non un sogno ma alla portata alla luce di un’oggettiva riduzione della diffusione del contagio, per raggiungere il quale “si sta considerando di allungare l’intervallo tra prima e seconda dose a 42 giorni e usare le dosi disponibili per aumentare il numero di nuovi vaccinati“. Nondimeno, ha precisato Locatelli, “guai se pensassimo che siamo completamente fuori dal problema“, ragion per cui “le aperture vanno fatte per rispondere alla crisi economica e sociale ma devono essere ben ponderate, altrimenti ci ritroveremmo alla situazione di metà marzo“.
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Sempre sul fronte vaccini, la Commissione europea, come reso noto da un suo portavoce, attende ancora da AstraZeneca le risposte alle questioni poste nella lettera di diffida inviata il 19 marzo scorso, in base a quanto previsto dalle clausole contrattuali sottoscritte, in cui al colosso farmaceutico anglo-svedese si intima di porre termine alle violazioni entro 20 giorni. Tuttavia, l’Unione europea, ha precisato il portavoce, resta comunque “in contatto con AstraZeneca per assicurare la tempestiva consegna di un numero sufficiente di dosi“.