Non ha pace la “terra dei fuochi” già martoriata per decenni e la popolazione vittima dei criminali. La camorra continua ad avvelenare e non fa sconti, crescono nuovamente i roghi.
Impenna nuovamente la pratica delle organizzazioni criminali dello smaltimento https://www.noecomafia.it/, soprattutto nel mese di marzo. Di conseguenza aumentano anche i roghi, nel primo trimestre ne sono stati registrati 270, 15 in più rispetto alla fine dell’anno. La pandemia aveva stanato, per forza di cose anche la produzione dei rifiuti, vista la chiusura di tante attività, anche se, purtroppo l’economia grigia e le organizzazioni criminali hanno continuato pur con meno frequenza a portare avanti i propri affari.
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I dati riportati dal viceprefetto Filippo Romano sono chiari, così come scrive Avvenire: marzo gli incendi hanno ripreso l’alto trend registrato già negli anni passati gennaio 2019 – roghi 156, nel 2020 – 302, quest’anno 81. A febbraio i roghi hanno fatto un balzo da 121 nel 2019 a 176, ma soli 72 nel 2021. Ma arrivando a marzo 187 roghi del 2019, 110 nel 2020 ma nuovamente 117 nel 2021.
A preoccupare di più le autorità è che i roghi, 11 in questo caso solo a marzo si sono registrati vicino al centro “abitativo irregolare di Ponte Riccio” uno dei più grandi campi rom della Campania. E c’è da smentire il luogo comune che la colpa sia solo dei rom: i dati infatti dimostrano che a marzo sono stati effettuati controlli in 38 aziende e 21 di queste sono state sequestrate con 28 persone denunciate. Un connubio tra illegalità, inciviltà, criminalità e zona grigia.
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Buone, anzi notizie di speranza e rinascita arrivano però anche dalla “terra dei fuochi”, dove l’arma delle bonifiche e della confisca diventa unica e tagliente. Come riporta Avvenire infatti uno di questi luoghi potrebbe “diventare sede di formazione per studenti ed esperti sulle tecniche di risanamento ambientale con metodi naturali. Si tratta dell’ex discarica di San Giuseppiello, proprio nel territorio di Giugliano, usata per anni come sversatoio di fanghi da lavorazione industriale dall’imprenditore Gaetano Vassallo, collegato al clan dei Casalesi.” Questo grazie al lavoro di Mario de Biase, Commissario per le bonifiche dell’area vasta di Giugliano, ma anche al supporto e al progetto dell’università Federico II di Napoli.