Maria Luisa Macellaro La Franca è una donna estroversa e dinamica, attualmente è una delle personalità più interessanti del panorama internazionale.
Nasce come una direttrice d’orchestra palermitana, vive la sua infanzia a Villabate, per poi diventare una cittadina di Palermo, da anni vive e lavora in Francia.
La consapevolezza di avere una forza d’animo ineguagliabile l’ha spinta a candidarsi tra i membri del gruppo misto “La République en Marche, Agir Modem e Territoires de progrés“, questo proprio in occasione delle prossime elezioni regionali francesi che si terranno a Giugno 2021.
Da circa 10 anni attraverso le sue opere cerca di sensibilizzare il pubblico a diverse tematiche sociali e politiche, ha trattato l’antimafia ai diritti dell’uomo, per poi raccogliere dei fondi a favore degli emarginati.
La direttrice d’orchestra è stata una delle prime donne a dirigere in Turchia, Romania e Bulgaria con una volontà di ferro. Il suo impegno sociale e soprattutto musicale le ha permesso di ricevere il premio internazionale alla carriera Donna di Fiori nel 2019, mentre nel 2020 le è stato assegnato il premio europeo per i Diritti dell’Uomo, Bianca di Navarra.
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La musicista si è fatta valere e ha fatto carriera nei più importanti teatri del mondo, tra questi ci sono stati: il Teatro Massima e il Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, il Teatro Boccadoro di Lugano, Il Centro di Cultura Collado Villalba di Madrid e diverse realtà prestigiose.
La direttrice d’orchestra ha anche scritto dei libri sull’epoca romantica francese, ha lavorato anche con il produttore cinematografico Milos Twilight per realizzare un documentario storico su Chopin per la televisione americana.
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Negli ultimi anni è stata una delle esponenti per i moti culturali di protesta come “Je suis la Culture” e “Tous essentiels”, i quali hanno portato nelle piazze francesi diversi musicisti e tecnici dello spettacolo per chiedere aiuti economici allo Stato.
La donna ha dichiarato che durante il periodo di pandemia da Covid-19 è importante capire che tutti i musicisti vengono etichettati come degli untori.
Sono rimasti chiusi in casa per circa un anno, nonostante gli aiuti dello Stato con alcuni sussidi mensili di disoccupazione, i musicisti sono fermamente convinti che il virus possa essere controllato soprattutto in teatro. Inoltre, molte orchestre se continuano a subire i duri colpi della pandemia da Covid-19 non avranno modo di esistere.
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